martedì 12 gennaio 2016

Malformazioni dell'utero

Utero setto

          E' la più comune malformazione dell'utero e consiste nel fatto che la cavità uterina è divisa in due da un setto, cioè da una intercapedine fibrosa, che parte dal fondo e prosegue verso il collo dell'utero. Si parla di setto completo quando la cavità è completamente divisa in due e di subsetto quando è divisa parzialmente. L'utero setto non dà dolori in genere (a volte ne provoca durante i rapporti sessuali) e viene scoperto casualmente durante esami per l'infertilità, come le isterosalpingografie o le isteroscopie. Questa malformazione è raramente causa di infertilità, mentre è spesso causa di aborto ripetuto. In genere, perciò, è consigliato l'intervento chirurgico correttivo (metroplastica) per rimuovere anche piccoli setti che possono interferire con la gravidanza. L'intervento si esegue quasi sempre per via isteroscopica e non è poi necessario lasciare passare molti mesi prima di iniziare una gravidanza

Utero bicorne

          L'utero bicorne è la più frequente malformazione uterina dopo quello setto. Qui la parte superiore dell'utero è divisa in due corni separati, uniti in basso dove confluiscono in un unico collo. Rispetto all'utero setto è coinvolta anche la parte esterna dell'utero, mentre il setto coinvolge solo l'interno della cavità. Questa malformazione non è di per sé causa d'infertilità ma rende più probabile un aborto spontaneo e soprattutto un parto prematuro; si calcola che la probabilità di dare alla luce un bambino vivo sia del 60%. Un utero bicorne si vede in una normale visita dal ginecologo, ma la diagnosi precisa viene fatta tramite una isteroscopia o una laparoscopia. Anche qui occorre un intervento chirurgico correttivo (metroplastica) tramite il quale le due cavità vengono riunite. Durante la gravidanza è richiesto il cerchiaggio del collo dell'utero

Utero unicorne

          E' la più rara delle malformazioni uterine (1-2% dei casi) e consiste nel fatto che c'è solo metà dell'utero, con una sola tuba e una sola ovaia; l'altra metà manca del tutto o compare un altro corno abbozzato, spesso non comunicante col resto dell'utero. L'utero unicorne spesso non dà sintomi. Può dare forti dolori mestruali se il secondo corno non è collegato alla vagina e dunque il sangue mestruale non sfocia all'esterno. Viene diagnosticato durante accertamenti per infertilità. Non è chiaro perché causi infertilità però le donne che ce l'hanno rimangono gravide con molte difficoltà e di queste solo il 40% riesce a portare a termine la gravidanza. La diagnosi si fa tramite ecografia o laparoscopia. La terapia consiste nell'asportare chirurgicamente il secondo corno; durante la gravidanza è richiesto il cerchiaggio del collo dell'utero

Utero arcuato

          Chiamato anche utero a sella, è ritenuto una forma lieve perchè non 'totale' di utero bicorne o di utero setto. Qui il fondo dell'utero è un po' arcuato e assume una forma, appunto, a sella. Non dà alcun fastidio e in genere è diagnosticato casualmente durante una isterosalpingografia o una isteroscopia. Il suo ruolo nel fatto di non poter avere figli è ritenuto davvero marginale 

Utero didelfo

          Rarissimo caso nel quale esistono due uteri completamente distinti, cioè formati da due corni separati che continuano in due colli che sboccano o in un'unica vagina o più spesso (quasi nel 75% dei casi) in una vagina doppia, formata da un'unica cavità divisa da un setto in due canali paralleli. Talvolta sono doppie anche le tube e le ovaie. Come l'utero bicorne anche questo tipo non causa di infertilità accertata, ma rende probabili aborti spontanei e parti prematuri. A volte, chi presenta questa malformazione potrà riscontrare dolore nei rapporti sessuali a causa del setto che divide la vagina. La diagnosi viene fatta in genere durante le normali visite ginecologiche. In questo caso l'intervento chirurgico non è quasi mai consigliato e l'unica terapia consiste nel cerchiaggio di entrambi i colli durante la gravidanza
Fonte http://www.pianetamamma.it/rimanere-incinta/malformazioni-utero.html
 

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