Ad oggi, l’attività di consulenza viene suddivisa in 3 momenti specifici:
- Decisionale:
Sostegno ed informazione riguardo tutti i risvolti relazionali ed emotivi legati alla scelta di iniziare questo percorso.
- Di sostegno:
Supporto nei momenti di difficoltà: conseguenze negative dell’infertilità o eventuale fallimento della procedura.
- Elaborazione:
Eventuale supporto ad accettare “l’elemento estraneo”, in quanto proveniente da fonti esterne. Aspetto che può finire per ricordare alla persona infertilità la sua incapacità di generare.
Le statistiche non dicono sempre la verità
Gli esiti dei trattamenti non sempre rispecchiano i numeri reali delle statistiche della fecondazione eterologa e ovodonazione, ripetiamo sempre che, effettuando questa tecnica, non è scontato rimanere incinta!
Per l’eterologa
Stando ai dati raccolti da un noto centro per la fecondazione assistita eterologa, in genere dai 33 ai 44 anni le probabilità di successo si aggirerebbero intorno al 55%.
Numeri che ovviamente vanno intesi come indicativi, ma che permettono di delineare la situazione fornendo un quadro delle problematiche a cui vanno incontro le donne che decidono di sottoporsi a questi trattamenti pur avendo di fronte loro percentuali tutt’altro che basse di successo.
In virtù di ciò, appare evidente lacomplessità di sottoporsi alla fecondazione eterologa, un trattamento lungo dai costi onerosi dove l’esito appare tutt’altro che scontato, anzi, il più delle volte potrebbe rivelarsi fallimentare mandando in frantumi sogni, speranze e aspettative delle aspiranti madri e/o coppie.
In virtù di ciò, appare evidente lacomplessità di sottoporsi alla fecondazione eterologa, un trattamento lungo dai costi onerosi dove l’esito appare tutt’altro che scontato, anzi, il più delle volte potrebbe rivelarsi fallimentare mandando in frantumi sogni, speranze e aspettative delle aspiranti madri e/o coppie.
Per l’omologa
Anche per quanto riguarda la fecondazione assistita omologa le statistiche vanno inversamente proporzionali all’età, più si è in là con gli anni più le percentuali di successo diminuiscono e meno senso ha tentare. Tesi che trova conferma nelle parole dei ginecologi di un noto centro italiano, secondo i quali, le donne con un’età superiore ai 44 anni nella quasi totalità dei casi potrebbero finire per sprecare tempo e denaro:
Più si va in là con gli anni, più c’è il rischio di soffrire inutilmente, sia dal punto di vista psicologico, emotivo, che da quello fisico, in quanto il prelievo di ovociti causa una lunga serie di fastidi. Senza contare il senso di gonfiore, la ritenzione idrica e il persistente senso di pesantezza ovarica causata dalla stimolazione ovarica
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