Il bisfenolo A è una sostanza che si trova per lo più in alcuni contenitori che vengono utilizzati per uso alimentare: si calcola che ogni anno circa 7,7 milioni di tonnellate di prodotti chimici siano state realizzate anche con questa sostanza, un numero abbastanza rilevante che potrebbe essere determinante per il successo della fecondazione assistita.
A rivelarlo sono gli studiosi dell’Università di Harvard, coordinati da Jorge Chavarro: secondo i risultati di questa ricerca – che è stata resa nota sulla rivista Nature reviews endocrinology e che ha coinvolto circa 20 anni di studi dell’endocrinologo del Missouri, Fred vom Saal – gli effetti di questa sostanza sul sistema riproduttivo possono essere devastanti.
Andrebbe quindi effettuato un controllo maggiore sulle dosi di bisfenolo A impiegate nella produzione di contenitori alimentari: si parla non solo di recipienti in plastica, ma anche di bottiglie e lattine, che ogni giorno albergano sulle nostre tavole e nelle nostre dispense e di cui, ovviamente, facciamo sempre un largo uso.
I danni del bisfenolo A interessano le persone con livelli di estrogeni e di ormoni alterati per via di questa sostanza, e si applicano anche sul sistema immunitario dei feti e dei bambini piccoli. Ma, soprattutto, il bisfenolo può essere dannoso, se non letale, per gli embrioni utilizzati per la procreazione medicalmente assistita, ai quali può provocare addirittura la morte.
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