Il citomegalovirus è un virus che determina una infezione, spesso senza alcun tipo di sintomo: secondo le stime, infatti, il 10% delle persone che vengono affette da questo virus presentano sintomi molto simili a quelli di una banale influenza, motivo per cui è molto difficile diagnosticare la presenza di questa malattia. Allo stesso tempo, ciò significa che la malattia non è dannosa e generalmente non provoca danni.
Lo stesso non si può dire per il citomegalovirus durante la dolce attesa: infatti, chi contrae questa infezione in gravidanza potrebbe correre qualche rischio, e l’infezione, attraversando la placenta, potrebbe contagiare il feto provocando diversi danni.
Non è assolutamente detto che una gestante che contrae la malattia possa infettare anche il bambino: i rischi, infatti, sono molto variabili a seconda del tipo di infezione (per esempio, se è la prima volta che si contrae il virus oppure si tratta di una seconda infezione): nel caso in cui il virus colpisca per la prima volta la futura mamma, c’è un rischio di trasmissione pari a 3 su 10; nel caso di seconda infezione, 2 casi su 100.
Poiché spesso questa patologia è stata già contratta prima della gravidanza, i rischi si abbassano notevolmente. In ogni caso, per ridurre al massimo la possibilità di contrarre il virus, è bene prestare attenzione a determinati fattori di rischio, come ad esempio:
- Stretto contatto con bambini sotto i 3 anni;
- Scarsa pulizia ed igiene delle mani;
- Saliva, urina, sangue e feci infette.
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