Come molte scoperte della medicina è stato inventato casualmente nel corso di un'altra ricerca. Il dottor Papanicolau, da cui l'esame prende il nome, stava infatti eseguendo delle ricerche sulle modificazioni delle cellule vaginali in relazione ai cambiamenti ormonali legati al ciclo mestruale quando si è accorto che questa tecnica poteva essere utilizzata per individuare modificazioni cellulari dovute a lesioni pre tumorali.
Egli divise allora la risposta in cinque classi. La prima era quella degli strisci perfettamente normali, laseconda quelle delle alterazioni legate a infiammazioni e infezioni, la terza quelle delle alterazioni di passaggio dalla normalità a stati francamente pretumorali, (la cosiddetta displasia a sua volta divisibile in lieve, moderata e grave ), la quarta quella della neoplasia ancora limitata allo strato superficiale della mucosa, (il carcinoma "in situ" ), la quinta quella del carcinoma invasivo.
Questa classificazione ha subito delle revisioni negli anni e mentre le classi sono state praticamente abolite e gli strisci perfetti vengono considerati attualmente insieme a quelli infiammatori, normali, la terza classe è stata sostituita prima dall'espressione CIN, (neoplasia intraepiteliale della cervice), conservando la divisione in CIN 1, CIN 2, CIN 3, (coincidendo quest'ultimo con il carcinoma in situ), e poi dall'espressione SIL (lesione squamosa intraepiteliale ) di basso grado e di alto grado.
Il problema è che le CIN 1 e quindi le SIL di basso grado nella maggioranza regrediscono spontaneamentee quindi è importante stabilire se ci troviamo di fronte a una lesione che può essere tenuta sotto osservazione o se invece abbiamo trovato una lesione che sta andando verso una degenerazione neoplastica e che quindi è meglio trattare.
In tutta l'Europa vi sono programmi di screening che prevedono un'offerta "attiva" ( quando è la struttura sanitaria che chiama l'utenza invece di aspettare che venga ) e in questo caso tutti i passaggi vengono sottoposti a controlli di qualità.
Nell'elaborazione teorica di questi screening viene data più importanza alla qualità dell'esame che alla sua frequenza, e infatti l'esame viene eseguito, se normale, ogni tre anni.
Il tumore del collo dell'utero ha una storia naturale di più di dieci anni,e siccome la finalità dello screening è di individuare le forme preinvasive, esse vengono individuate al 90% anche eseguendo l'esame ogni tre anni.
D'altra parte eseguirlo ogni anno non migliora in maniera significativa la frequenza della diagnosi in quanto l'esame non è comunque in grado, anche se ripetuto molto spesso di individuare il 100% delle forme che precedono il tumore.
In Italia la situazione è piuttosto disomogenea e Veronesi nel 2000, quando era ministro della sanità, ha tolto il ticket al pap test ogni tre anni, incoraggiando così l'uniformità della prevenzione italiana a quella europea.
In conclusione il pap test ha i suoi limiti e le sue incertezze, ma non eseguirlo significa comunque rinunciare a un esame gratuito o poco costoso, sicuramente poco fastidioso e privo di rischi, che se a volte ci può far spaventare per qualcosa di banale, altre volte ci può permettere di intervenire così precocemente da non farci mai ammalare di una malattia, che, se presa in tempo è totalmente guaribile. Non dimenticate di buttare un occhio al vostro collo dell'utero!
di Elisabetta Canitano
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