Sono considerate detraibili oltre alla spese per la crioconservazione degli ovociti, anche quelle per la crioconservazione degli embrioni “ove ricorrano nell’ambito di un percorso di procreazione medicalmente assistita con finalità di cura o di preservazione della fertilità dell’individuo, maschio o femmina, e in tutti i casi in cui vi sia un rischio importante di perderla: patologie tumorali, chemioterapia e radioterapia, patologie immuni, urologiche e ginecologiche.” ( ossia per le finalità consentite dalla legge)
Per poter usufruire della detrazione è necessario presentare fattura emessa da un centro rientrante fra quelli autorizzati per la PMA.
Se si fanno questi trattamenti all’estero?
Se si fanno per le finalità consentite in Italia sono detraibili anche i trattamenti di crioconservazione degli ovociti e degli embrioni fatti all’estero.
Per ottenere la detrazione è necessario presentare documentazione rilasciata dalla struttura autorizzata presso cui si è fatto il trattamento.
La stessa struttura o un medico specializzato italiano dovranno inoltre dichiarare che il trattamento è conforme a quelli consentiti dalla normativa italiana.
Si legge inoltre nella circolare che se “la documentazione è in lingua originale, va corredata da una traduzione in italiano; in particolare, se la documentazione è redatta in inglese, francese, tedesco o spagnolo, la traduzione può essere eseguita a cura del contribuente e da lui sottoscritta“.
Spese detraibili anche per l’ICSI fatta all’estero
Altra buona una buona notizia : “le spese sostenute per il trattamento di iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI), nell’ambito di un percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA), effettuato all’estero sono ammesse in detrazione, ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett c), del TUIR”
Anche in questo caso valgono le considerazioni sopra citate sia per la documentazione che per la traduzione
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