Nel corso della vita fetale il patrimonio ovocitario presenta la sua massima espressione con circa 6-7 milioni di ovociti intorno alla 20a settimana di gestazione. In seguito progressivamente tale numero si riduce per cui alla nascita vi sono 1-2 milioni di follicoli (e quindi di ovociti) che diventano 300-500 mila al momento della pubertà, 25 mila
intorno all’età di 37 anni, fino a ridursi a circa mille all’età di 51 anni, cioè al momento in cui mediamente insorge la
menopausa (2-4). La progressiva riduzione della riserva ovarica, e quindi del numero di ovociti disponibili, si
accompagna ad una progressiva riduzione della loro qualità ossia di quegli aspetti biologici che si correlano alla
capacità di dar luogo ad una gravidanza evolutiva

Nel grafico (5,6) sono rappresentati sia la
riduzione quantitativa del numero di ovociti in
relazione all’età (linea continua) che la riduzione della qualità ovocitaria (linea tratteggiata) ed
entrambi i fattori sono messi in relazione al
grado di fertilità.Come possiamo osservare, già a partire dai 30
anni viene indicato un progressivo declino della
fertilità che poi sfocia in un vero e proprio
esaurimento delle capacità riproduttive dai 41
anni in su.E’ peraltro evidente che, se al fattore biologico
legato all’età associamo ulteriori eventuali fattori
che possono ulteriormente interferire con la
fertilità della coppia (patologie femminili o
maschili), la condizione non può che peggiorare
ulteriormente
Fonte Baker TG. A quantitative and cytological study of germ cell in human ovaries. Proc R Soc Lond B Biol Sci, 1963; 158: 417-33
Nel grafico (5,6) sono rappresentati sia la
Fonte Baker TG. A quantitative and cytological study of germ cell in human ovaries. Proc R Soc Lond B Biol Sci, 1963; 158: 417-33
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