Nonostante la sentenza numero 162 della Corte, con la quale, il 9 aprile 2014, le coppie hanno ottenuto una effettiva vittoria sulla Legge 40/2004 che vietava loro di affidarsi alla fecondazione eterologa in Italia, la situazione sembra essere rimasta alquanto invariata. La sentenza dichiara che è oggi possibile, materialmente, anche nel nostro paese fare riferimento alla fecondazione eterologa, ma nella realtà dei fatti le coppie devono affrontare mesi di attesa, perché nelle cliniche i donatori scarseggiano,
Il problema è anche legato ad una mancanza di supporto (anche economico) per i donatori: coloro che vogliono donare il loro seme o le donne che vogliono mettere a disposizione i loro ovociti per la causa delle coppie infertili, devono sostenere autonomamente le spese per gli esami necessari e non hanno la giornata lavorativa pagata. Una situazione che, invece, dovrebbe essere adeguata a quella dell’estero, dove è previsto un rimborso spese per i donatori e per le donatrici che vogliono aiutare le coppie in difficoltà a diventare mamma e papà.
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