E' stata data la notizia relativa all’utilizzo di ovociti congelati presso il Sant’Orsola di Bologna: nella clinica bolognese, infatti, è stata ottenuta una gravidanza con fecondazione eterologa grazie all’impiego di un ovocita congelato dieci anni fa. Il gamete era stato congelato dieci anni fa ed è stato utilizzato per ottenere una delle sei gravidanze portate avanti all’ospedale bolognese: segnale del fatto che, sebbene congelato, l’ovocita può essere utilizzato anche a distanza di dieci anni perché la qualità delle cellule non viene in alcun modo alterata – ma è invece conservata – con il congelamento.
A dare la conferma della possibilità dell’uso di ovociti congelati è stata Laura Rienzi, Presidente della Società italiana di embriologia, riproduzione e ricerca (Sierr) che ha sottolineato come avvenga il processo di congelamento escludendo il rischio di inutilizzo dei gameti: sappiamo che gli ovociti – così come le cellule staminali, ad esempio – vengono congelati in bio-contenitori in azoto liquido alla temperatura di -196 gradi, e questo significa senza dubbio riuscire a conservare le qualità delle cellule, embrioni spermatozoi, o ovociti che siano.
Si tratta pertanto di una tecnica efficace e sicura, che garantisce una possibilità in più per rispondere alle innumerevoli domande di coppie che non riescono ad ottenere una gravidanza in maniera naturale e che si vorrebbero affidare alla fecondazione assistita: “Gli ovociti congelati risultano totalmente adeguati, ed i tempi del congelamento non alterano assolutamente la qualità intrinseca delle cellule”, spiega Rienzi.
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