Per una coppia infertile, sottoporsi ad un trattamento di fecondazione eterologa in Italia era un miraggio, solo fino a due anni fa: le coppie infertili che si volevano sottoporre a questi trattamenti erano costrette a recarsi in cliniche straniere, con un cospicuo dispendio economico, ma anche psicologico e materiale.
Oggi, grazie alla sentenza 162 della Consulta, tutte le coppie infertili possono accedere all’eterologa, sebbene con alcune regole definite dal Ministero della Salute. Ovvero:
- La fecondazione assistita eterologa è possibile solo quando “uno dei due genitori è sterile e, per arrivare a una gravidanza, occorre usare un gamete, un ovulo o uno spermatozoo, di una terza persona” .
- In caso di patologie ereditarie, è possibile sottoporsi all’eterologa solo se uno dei due è portatore di malattie e infezioni gravi. Se entrambi sono malati, non è possibile sottoporsi al trattamento.
- Bandita la ‘selezione’ del figlio perfetto. Non è possibile scegliere il donatore, né le possibili caratteristiche fisiche e genetiche del futuro figlio.
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