Una coppia che non riesce ad avere figli in maniera spontanea e naturale è quasi sempre una coppia infertile: l’infertilità, però, non è sempre una cosa definitiva ma talvolta si tratta di un elemento temporaneo, dovuto, per esempio, a periodi di stress, a problemi fisici – diabete o altre patologie – oppure all’uso di alcuni farmaci che inibiscono le capacità di fecondazione.
Quali sono, allora, i passi da compiere quando si è infertili?
Prima di tutto è necessario riconoscere se la propria infertilità è temporanea o definitiva: si parla di infertilità conclamata nel caso in cui la coppia abbia portato avanti, per un anno, rapporti intimi mirati e non protetti, senza alcun risultato. A questo punto, è necessario che la coppia intraprenda un percorso di formazione e di informazione attraverso esami specifici che la aiuteranno a comprendere se la situazione è o meno affrontabile in maniera naturale o farmacologica.
In caso di infertilità conclamata, è necessario rivolgersi ad un centro specializzato nella procreazione medicalmente assistita, che prenderà in carico il caso, effettuando tutti gli esami necessari prima di stabilire il tipo di percorso a cui fare riferimento.
Tra i vari tipi di fecondazione, ricordiamo:
- La fecondazione omologa, che è quel tipo di fecondazione assistita in cui si utilizzano i gameti appartenenti alla coppia stessa;
- La fecondazione eterologa, che è invece quel tipo di fecondazione assistita che prevede l’uso di gameti esterni alla coppia.
Durante tutto il processo che porta all’inseminazione artificiale è fondamentale ricorrere ad un supporto psicologico mirato, per aiutare la coppia ad affrontare il percorso nella maniera più naturale e tranquilla possibile.
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