Le disfunzioni del perineo (o pavimento pelvico)
Le disfunzioni pelvi-perineali sono tra le patologie più diffuse nella donna dopo la quarta decade di età. L’incontinenza urinaria ed il prolasso genitale, spesso associati, sono determinati da specifiche alterazioni a carico delle strutture muscolo-fasciali e neurologiche del supporto pelvico. La dimensione del fenomeno è di difficile valutazione, sia per i limiti della sua definizione, sia per la diversa percezione soggettiva di questa condizione e per la riluttanza a rendere manifesto il disturbo.
Per incontinenza urinaria si intende un’involontaria fuoriuscita di urina. La sua prevalenza aumenta con l’aumentare dell’età della donna; uno studio internazionale eseguito su una popolazione di 40.000 donne ha evidenziato una prevalenza del 12.8% a 18-22 anni, del 36.1% a 40-49 anni e del 35% a 70-74 anni.
L’incidenza del prolasso genitale risulta essere elevata nella popolazione femminile in post-menopausa. Il prolasso genitale è una condizione invalidante che consiste nella discesa verso il basso e talvolta fuori dall’introito vaginale di una o più strutture pelviche. Infatti può interessare la vescica (cistocele), il retto (rettocele), l’utero in combinazioni e livelli di gravità differenti. Tre donne italiane su dieci sopra i 50 anni soffrono di prolasso genitale, una patologia che compromette seriamente la loro qualità di vita. L’incidenza del prolasso genitale è molto elevata, ma solo il 30% delle donne che ne soffrono si rivolge allo specialista. La malattia viene vissuta dalle donne il più delle volte con rassegnazione perché l’imbarazzo e la vergogna le impediscono di affrontare l’argomento.
Un’ulteriore problematica legata alle disfunzioni pelvi-perinale è la dispareunia, ossia persistente e ricorrente dolore ai genitali durante il rapporto sessuale. Si stima che la dispareunia colpisca il 12-15% delle donne in età fertile e circa il 45% delle donne nel periodo post menopausa:. Ciò nonostante, purtroppo, il disturbo è stato scarsamente considerato dai medici.
In passato, soprattutto, la donna viveva quasi con fatalismo questi problemi senza rivolgersi al medico. Oggi, invece, grazie all’aumento delle informazioni e all’abbattimento di certi tabù, una soluzione a tale disturbo, che può essere migliorato da appropriate cure, è ricercata con interesse.
Fattori di rischio
Da tempo è noto che la gravidanza e il parto rientrano tra i fattori di rischio dell’incontinenza urinaria e del prolasso genitale nelle donne giovani. Si ritiene che il parto vaginale sia il fattore maggiormente responsabile in quanto può determinare un danno notevole sia del tessuto muscolare che di quello nervoso. Inoltre, la gravidanza stessa, per mezzo di modificazioni meccaniche della statica pelvica e di cambiamenti nell’assetto ormonale, può essere un significativo fattore di rischio per le patologie della statica pelvica.
Altri fattori di rischio per la comparsa dei disturbi della funzionalità del pavimento pelvico sono: menopausa, invecchiamento, obesità, stitichezza cronica, infezioni urinarie ricorrenti, eventi di aumento cronico della pressione intraddominale (tosse cronica, rinite allergica, attività sportiva, ecc.). Fattori psicologici, caffeina, fumo e vita sedentaria possono aggravare tale condizione.
Prevenire si può
Per conservare le funzioni del perineo, e preservare la salute globale della donna, il primo e più importante strumento a nostra disposizione è la prevenzione. Ma quando è il momento giusto per agire relativamente all’area perineale? La risposta è: il prima possibile.
Ricordate che la prima forma di prevenzione è quella che ogni donna esercita su se stessa, adottando stili di vita sani che preservino la regolare funzione del pavimento pelvico. Questi comprendono:
Trattamento
L’Unità di. Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Giuseppe, diretta dal Prof. Bianchi, propone a tutte le donne un servizio di prevenzione dei disturbi del piano perineale. In questo ambito, tutte le donne che partoriscono nella nostra struttura, indipendentemente dal tipo di parto, sono invitate a effettuare, dopo tre mesi dalla nascita del suo bambino, una visita per valutare la funzionalità dei muscoli perineali, presso l’ambulatorio dedicato proprio alla riabilitazione del pavimento pelvico. Per le donne che presentano necessità, seguirà un percorso di riabilitazione individuale per correggere eventuali malfunzioni e/o disturbi, così da migliorare immediatamente la qualità della vita ed evitare possibili peggioramenti.
Dopo la valutazione individuale, la struttura propone a tutte le mamme di partecipare a una ginnastica di gruppo per rieducare e rinforzare i muscoli pelvici, attraverso esercizi corporei che aumentino la consapevolezza, il controllo e la potenza dei muscoli perineali. Durante questi incontri le madri sono invitate a portare anche i loro figli neonati, così da rendere la partecipazione più fruibile, senza che debbano preoccuparsi di trovare qualcuno che possa tenere loro il bambino e quindi aumentando la libertà di partecipazione alla ginnastica.
L’attenzione verso il perineo non è riservato solo alle donne vicino al parto. Infatti il reparto di ginecologia offre un ambulatorio di uroginecologia al quale tutte le donne che presentano disturbi legati alla sfera pelvica e urinaria (prolasso, incontinenza, urgenza minzionale, dolore pelvico cronico, …).
Attraverso la visita di un ginecologo specializzato, le pazienti verranno inviate al trattamento più adeguato.
Sicura di non aver bisogno di una valutazione del pavimento pelvico?
Qui di seguito proponiamo a tutte le donne un riadattamento della cosiddetta “Perineal Card”, una check list di fattori di rischio, ognuno con un punteggio assegnato. La somma dei punteggi indica a quale categoria di rischio si appartiene.
Fonte https://www.multimedica.it/news/prevenzione-perineo/
Le disfunzioni pelvi-perineali sono tra le patologie più diffuse nella donna dopo la quarta decade di età. L’incontinenza urinaria ed il prolasso genitale, spesso associati, sono determinati da specifiche alterazioni a carico delle strutture muscolo-fasciali e neurologiche del supporto pelvico. La dimensione del fenomeno è di difficile valutazione, sia per i limiti della sua definizione, sia per la diversa percezione soggettiva di questa condizione e per la riluttanza a rendere manifesto il disturbo.
Per incontinenza urinaria si intende un’involontaria fuoriuscita di urina. La sua prevalenza aumenta con l’aumentare dell’età della donna; uno studio internazionale eseguito su una popolazione di 40.000 donne ha evidenziato una prevalenza del 12.8% a 18-22 anni, del 36.1% a 40-49 anni e del 35% a 70-74 anni.
L’incidenza del prolasso genitale risulta essere elevata nella popolazione femminile in post-menopausa. Il prolasso genitale è una condizione invalidante che consiste nella discesa verso il basso e talvolta fuori dall’introito vaginale di una o più strutture pelviche. Infatti può interessare la vescica (cistocele), il retto (rettocele), l’utero in combinazioni e livelli di gravità differenti. Tre donne italiane su dieci sopra i 50 anni soffrono di prolasso genitale, una patologia che compromette seriamente la loro qualità di vita. L’incidenza del prolasso genitale è molto elevata, ma solo il 30% delle donne che ne soffrono si rivolge allo specialista. La malattia viene vissuta dalle donne il più delle volte con rassegnazione perché l’imbarazzo e la vergogna le impediscono di affrontare l’argomento.
Un’ulteriore problematica legata alle disfunzioni pelvi-perinale è la dispareunia, ossia persistente e ricorrente dolore ai genitali durante il rapporto sessuale. Si stima che la dispareunia colpisca il 12-15% delle donne in età fertile e circa il 45% delle donne nel periodo post menopausa:. Ciò nonostante, purtroppo, il disturbo è stato scarsamente considerato dai medici.
In passato, soprattutto, la donna viveva quasi con fatalismo questi problemi senza rivolgersi al medico. Oggi, invece, grazie all’aumento delle informazioni e all’abbattimento di certi tabù, una soluzione a tale disturbo, che può essere migliorato da appropriate cure, è ricercata con interesse.
Fattori di rischio
Da tempo è noto che la gravidanza e il parto rientrano tra i fattori di rischio dell’incontinenza urinaria e del prolasso genitale nelle donne giovani. Si ritiene che il parto vaginale sia il fattore maggiormente responsabile in quanto può determinare un danno notevole sia del tessuto muscolare che di quello nervoso. Inoltre, la gravidanza stessa, per mezzo di modificazioni meccaniche della statica pelvica e di cambiamenti nell’assetto ormonale, può essere un significativo fattore di rischio per le patologie della statica pelvica.
Altri fattori di rischio per la comparsa dei disturbi della funzionalità del pavimento pelvico sono: menopausa, invecchiamento, obesità, stitichezza cronica, infezioni urinarie ricorrenti, eventi di aumento cronico della pressione intraddominale (tosse cronica, rinite allergica, attività sportiva, ecc.). Fattori psicologici, caffeina, fumo e vita sedentaria possono aggravare tale condizione.
Prevenire si può
Per conservare le funzioni del perineo, e preservare la salute globale della donna, il primo e più importante strumento a nostra disposizione è la prevenzione. Ma quando è il momento giusto per agire relativamente all’area perineale? La risposta è: il prima possibile.
Ricordate che la prima forma di prevenzione è quella che ogni donna esercita su se stessa, adottando stili di vita sani che preservino la regolare funzione del pavimento pelvico. Questi comprendono:
- acquisire una consapevolezza del proprio perineo;
- evitare stili di vita sedentarie e fare una regolare attività fisica;
- non trattenere a lungo l’urina e non spingere durante la minzione;
- regolarizzare l’attività intestinale attraverso una dieta ricca di fibre e cereali integrali, non procrastinando lo stimolo ad evacuare e adottando una posizione corretta così da evitare sforzi evacuativi
- contrarre volontariamente la muscolatura perineale prima di qualsiasi sforzo (sollevare un peso, tossire, starnutire, fare le scale, correre, saltare…)
Trattamento
L’Unità di. Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale San Giuseppe, diretta dal Prof. Bianchi, propone a tutte le donne un servizio di prevenzione dei disturbi del piano perineale. In questo ambito, tutte le donne che partoriscono nella nostra struttura, indipendentemente dal tipo di parto, sono invitate a effettuare, dopo tre mesi dalla nascita del suo bambino, una visita per valutare la funzionalità dei muscoli perineali, presso l’ambulatorio dedicato proprio alla riabilitazione del pavimento pelvico. Per le donne che presentano necessità, seguirà un percorso di riabilitazione individuale per correggere eventuali malfunzioni e/o disturbi, così da migliorare immediatamente la qualità della vita ed evitare possibili peggioramenti.
Dopo la valutazione individuale, la struttura propone a tutte le mamme di partecipare a una ginnastica di gruppo per rieducare e rinforzare i muscoli pelvici, attraverso esercizi corporei che aumentino la consapevolezza, il controllo e la potenza dei muscoli perineali. Durante questi incontri le madri sono invitate a portare anche i loro figli neonati, così da rendere la partecipazione più fruibile, senza che debbano preoccuparsi di trovare qualcuno che possa tenere loro il bambino e quindi aumentando la libertà di partecipazione alla ginnastica.
L’attenzione verso il perineo non è riservato solo alle donne vicino al parto. Infatti il reparto di ginecologia offre un ambulatorio di uroginecologia al quale tutte le donne che presentano disturbi legati alla sfera pelvica e urinaria (prolasso, incontinenza, urgenza minzionale, dolore pelvico cronico, …).
Attraverso la visita di un ginecologo specializzato, le pazienti verranno inviate al trattamento più adeguato.
Sicura di non aver bisogno di una valutazione del pavimento pelvico?
Qui di seguito proponiamo a tutte le donne un riadattamento della cosiddetta “Perineal Card”, una check list di fattori di rischio, ognuno con un punteggio assegnato. La somma dei punteggi indica a quale categoria di rischio si appartiene.
Fonte https://www.multimedica.it/news/prevenzione-perineo/
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