La rosolia era considerata una delle malattie infettive tipiche dell’infanzia: molti bambini la “prendono” all’asilo o nei primi anni di scuola, e la trasmettono con facilità anche ai fratelli e ai genitori, se non l’hanno mai contratta.
L’infezione dal virus della rosolia, il rubeovirus, si risolve spontaneamente da sola dopo alcuni giorni, ma se viene contratta durante la gravidanza può avere serie conseguenze sulla salute del feto. Per questo motivo è importante vaccinarsi per la rosolia prima di cercare una gravidanza, nel caso in cui non si sia mai state infettate.
I SINTOMI DELLA ROSOLIA
La rosolia non si presenta sempre con segni evidenti o con sintomi specifici, per questo la diagnosi può arrivare relativamente tardi. I primi sintomi della rosolia compaiono dopo un periodo che va dai 12 ai 23 giorni di incubazione: la trasmissione avviene per via orale, tramite gocce di saliva.
Tra i sintomi più comuni della rosolia si trovano:
Proprio la comparsa delle macchie (inizialmente su viso e collo, per poi estendersi a tutto il corpo) può far pensare ad un’infezione da rosolia. Le macchie sono di colore rosato, a differenza di quelle del morbillo che sono di colore rosso vivo e di quelle tipiche della varicella, che hanno una piccola crosta. Va detto che non sempre la rosolia si manifesta con le macchie: spesso si ingrossano solo i linfonodi e compare una leggera febbre.
Non è possibile essere contagiati due volte dal virus della rosolia, poiché dopo la prima infezione il corpo produce degli anticorpi che lo proteggono da contagi successivi. Per questo motivo prima di una gravidanza è bene sottoporsi a uno specifico esame, il Rubeotest, che identifica la presenza degli anticorpi IgM, che indicano un’infezione pregressa e quindi escludono la possibilità di un nuovo contagio. Se gli anticorpi sono assenti è opportuno fare la vaccinazione per non rischiare il contagio proprio durante la gravidanza.
I RISCHI DELLA ROSOLIA IN GRAVIDANZA
Come detto, quando la rosolia compare in età pediatrica o in età adulta non dà particolari complicazioni, e si risolve da sola dopo pochi giorni. Diverso è il caso del contagio in gravidanza, che può mettere in pericolo la vita stessa del feto.
Il virus della rosolia riesce infatti a penetrare la placenta e, specialmente se il contagio avviene nelle prime fasi della gravidanza e comunque durante il primo trimestre, può provocare aborti spontanei e gravi malformazioni.
Fonte http://www.gravidanzaonline.it/malattie/rosolia.htm?fbclid=IwAR2K_HfZKPAVYnPaXMHpr9PnbKbhVVhSk5r1BYV7zEoUAZYKhBU07KXbF-o
L’infezione dal virus della rosolia, il rubeovirus, si risolve spontaneamente da sola dopo alcuni giorni, ma se viene contratta durante la gravidanza può avere serie conseguenze sulla salute del feto. Per questo motivo è importante vaccinarsi per la rosolia prima di cercare una gravidanza, nel caso in cui non si sia mai state infettate.
I SINTOMI DELLA ROSOLIA
La rosolia non si presenta sempre con segni evidenti o con sintomi specifici, per questo la diagnosi può arrivare relativamente tardi. I primi sintomi della rosolia compaiono dopo un periodo che va dai 12 ai 23 giorni di incubazione: la trasmissione avviene per via orale, tramite gocce di saliva.
Tra i sintomi più comuni della rosolia si trovano:
- mal di testa
- febbre
- dolori alle articolazioni
- ingrossamento dei linfonodi dietro le orecchie e sulla nuca
- raffreddore
- eruzione cutanea
Proprio la comparsa delle macchie (inizialmente su viso e collo, per poi estendersi a tutto il corpo) può far pensare ad un’infezione da rosolia. Le macchie sono di colore rosato, a differenza di quelle del morbillo che sono di colore rosso vivo e di quelle tipiche della varicella, che hanno una piccola crosta. Va detto che non sempre la rosolia si manifesta con le macchie: spesso si ingrossano solo i linfonodi e compare una leggera febbre.
Non è possibile essere contagiati due volte dal virus della rosolia, poiché dopo la prima infezione il corpo produce degli anticorpi che lo proteggono da contagi successivi. Per questo motivo prima di una gravidanza è bene sottoporsi a uno specifico esame, il Rubeotest, che identifica la presenza degli anticorpi IgM, che indicano un’infezione pregressa e quindi escludono la possibilità di un nuovo contagio. Se gli anticorpi sono assenti è opportuno fare la vaccinazione per non rischiare il contagio proprio durante la gravidanza.
I RISCHI DELLA ROSOLIA IN GRAVIDANZA
Come detto, quando la rosolia compare in età pediatrica o in età adulta non dà particolari complicazioni, e si risolve da sola dopo pochi giorni. Diverso è il caso del contagio in gravidanza, che può mettere in pericolo la vita stessa del feto.
Il virus della rosolia riesce infatti a penetrare la placenta e, specialmente se il contagio avviene nelle prime fasi della gravidanza e comunque durante il primo trimestre, può provocare aborti spontanei e gravi malformazioni.
Fonte http://www.gravidanzaonline.it/malattie/rosolia.htm?fbclid=IwAR2K_HfZKPAVYnPaXMHpr9PnbKbhVVhSk5r1BYV7zEoUAZYKhBU07KXbF-o
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