Le mamme del Duemila sono più a rischio di sviluppare forme di depressione rispetto al passato. A dirlo uno studio condotto su due diversi gruppi di mamme giovani (di 22 anni in media), in due diversi momenti: il primo gruppo è stato preso in esame tra il 1990 e il 1992, il secondo dal 2012 al 2016.
Al primo gruppo di studio hanno partecipato 2.390 donne, mentre per il secondo sono state esaminate 180 donne (figlie o nuore delle donne del primo gruppo). I ricercatori dell’Università di Bristol, che ha condotto lo studio pubblicato sul Jama Journal, hanno evidenziato come nella seconda generazione presa in esame l’incidenza della depressione prenatale risultava più alta rispetto al primo gruppo: il 17% delle donne del primo gruppo era considerata a rischio depressione, contro il 25% del secondo gruppo. Non solo: le figlie delle donne che avevano sofferto di depressione durante la gravidanza avevano un rischio tre volte più alto di soffrire di depressione a loro volta.
I risultati suggeriscono che la depressione prenatale sia il 51% più diffusa tra le giovani donne dell’attuale generazione rispetto alla generazione delle loro madri 25 anni fa. Dati i costi associati alla depressione prenatale e alle conseguenze per la madre, il bambino e l’intera società, un aumento dell’incidenza è importante per la fornitura dei servizi e la salute pubblica, al di là del fatto che tale aumento sia specifico della gravidanza. I risultati evidenziano la necessità di ulteriori ricerche per chiarire le ragioni di questa tendenza intergenerazionale e per ridurne gli effetti negativi.
Come ha spiegato la coordinatrice dello studio, Rebecca Pearson, all’origine di tali effetti negativi, potrebbe esserci la minore qualità della vita di oggi rispetto al passato:
Le donne incinte sono maggiormente sottoposte a pressioni ulteriori. In primo luogo, rispetto agli anni ’90 il numero di madri lavoratrici è aumentato sensibilmente, e la rigidità del lavoro insieme alle pressione lavorative sono associate ad una più alta presenza di sintomi depressivi nelle mamme. Le difficoltà nel trovare un equilibrio tra famiglia e carriera, le pressioni finanziarie sono a loro volta associate alla depressione durante la gravidanza. che aumentano il confronto sociale e il sovraccarico di informazioni, le pressioni finanziarie.
Fondamentale per arginare gli effetti della depressione sulle future mamme e neomamme è riconoscerla tempestivamente: fino al 10-15% delle mamme soffre di depressione post partum, ma non tutte ricevono assistenza adeguata.
Fonte http://www.gravidanzaonline.it/news/mamme-di-oggi-piu-depresse-di-20-anni-fa?fbclid=IwAR2MXzpAn8kUQh0acDRtPrH91Ofjr5djW-ME3_5H1UvRFntkiw97bDurv5I&on=ref
Al primo gruppo di studio hanno partecipato 2.390 donne, mentre per il secondo sono state esaminate 180 donne (figlie o nuore delle donne del primo gruppo). I ricercatori dell’Università di Bristol, che ha condotto lo studio pubblicato sul Jama Journal, hanno evidenziato come nella seconda generazione presa in esame l’incidenza della depressione prenatale risultava più alta rispetto al primo gruppo: il 17% delle donne del primo gruppo era considerata a rischio depressione, contro il 25% del secondo gruppo. Non solo: le figlie delle donne che avevano sofferto di depressione durante la gravidanza avevano un rischio tre volte più alto di soffrire di depressione a loro volta.
I risultati suggeriscono che la depressione prenatale sia il 51% più diffusa tra le giovani donne dell’attuale generazione rispetto alla generazione delle loro madri 25 anni fa. Dati i costi associati alla depressione prenatale e alle conseguenze per la madre, il bambino e l’intera società, un aumento dell’incidenza è importante per la fornitura dei servizi e la salute pubblica, al di là del fatto che tale aumento sia specifico della gravidanza. I risultati evidenziano la necessità di ulteriori ricerche per chiarire le ragioni di questa tendenza intergenerazionale e per ridurne gli effetti negativi.
Come ha spiegato la coordinatrice dello studio, Rebecca Pearson, all’origine di tali effetti negativi, potrebbe esserci la minore qualità della vita di oggi rispetto al passato:
Le donne incinte sono maggiormente sottoposte a pressioni ulteriori. In primo luogo, rispetto agli anni ’90 il numero di madri lavoratrici è aumentato sensibilmente, e la rigidità del lavoro insieme alle pressione lavorative sono associate ad una più alta presenza di sintomi depressivi nelle mamme. Le difficoltà nel trovare un equilibrio tra famiglia e carriera, le pressioni finanziarie sono a loro volta associate alla depressione durante la gravidanza. che aumentano il confronto sociale e il sovraccarico di informazioni, le pressioni finanziarie.
Fondamentale per arginare gli effetti della depressione sulle future mamme e neomamme è riconoscerla tempestivamente: fino al 10-15% delle mamme soffre di depressione post partum, ma non tutte ricevono assistenza adeguata.
Fonte http://www.gravidanzaonline.it/news/mamme-di-oggi-piu-depresse-di-20-anni-fa?fbclid=IwAR2MXzpAn8kUQh0acDRtPrH91Ofjr5djW-ME3_5H1UvRFntkiw97bDurv5I&on=ref
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