sabato 16 febbraio 2019

Integratori multivitaminici: come e quando intervengono nella qualità dei parametri seminali

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         L’importanza dell’alimentazione e dello stile di vita nel mantenimento di un buon equilibrio fisico è ormai nota da tempo come pure l’effetto deleterio di inquinanti ambientali che possono influenzare in maniera lenta e progressiva lo svolgimento di molte funzioni biologiche.

         L’interesse degli studiosi del settore si è rivolto verso possibili ripercussioni nel campo dell’infertilità maschile, essendo il liquido seminale un fluido biologico assai eterogeneo e influenzato da una molteplicità di fattori di natura sia intrinseca che estrinseca.

         Gli antiossidanti sono molecole di natura biologica (enzimi) o di natura chimica, il cui ruolo è quello di ridurre lo stress ossidativo abbassando la formazione dei ROS (Reactive Oxygen Species o radicali liberi) e contrastando la loro azione. Una buona alimentazione deve quindi garantire la giusta e costante assunzione di vitamina E, vitamina C, carotenoidi, ubichinolo, folati e micronutrienti. Anche gli acidi grassi polinsaturi (PolyUnsaturated Fatty Acid, PUFA) sono molto importanti per la funzionalità spermatica poiché contribuiscono ad aumentare la fluidità della membrana plasmatica; tale azione però è considerata da alcuni studiosi un’arma a doppio taglio in quanto una membrana più fluida risulta maggiormente suscettibile all’azione dei ROS. I PUFA sono classificati in omega-3, omega-6 e omega-9. Solo gli omega-9 sono sintetizzati anche dall’essere umano, mentre gli omega-3 e 6 devono essere integrati nella dieta e le principali fonti alimentari sono gli oli vegetali e di pesce. Recenti studi hanno inoltre valutato l’effetto dell’esposizione cronica o del deficit di alcuni micronutrienti come ferro, zinco, folati, magnesio, selenio, alluminio e vitamine, la cui carenza è correlata a patologie di tipo riproduttivo.

         È importante ricordare inoltre come l’attività di alcuni micronutrienti possa influenzare l’apporto o l’escrezione di altri; questo è particolarmente vero per i cationi bivalenti considerati importanti per il loro ruolo nello stress ossidativo. È stato dimostrato infatti che i livelli di zinco nel plasma seminale umano sono altamente correlati ai livelli di selenio [2]. Proprio lo zinco fa parte dei cosiddetti principi oligodinamici, e anche se presente solamente in tracce nell’organismo, ha una notevole importanza per l’equilibrio metabolico e lo sviluppo organico; esso è coinvolto in molti processi biologici, inclusa la replicazione del DNA e lo scambio di radicali liberi, ed è dotato di attività antiossidante. È facile quindi intuire come una carenza di questo catione possa determinare un deficit nei processi suddetti e che sia pertanto fondamentale introdurre lo zinco attraverso l’alimentazione (ostriche, cereali, germe di grano, cioccolato fondente amaro, funghi secchi, fegato di bovino, crusca di grano ecc.) o attraverso una specifica integrazione. È stato dimostrato che il deficit di zinco causa una diminuzione dei livelli di testosterone, un aumento dei marker sierici di stress ossidativo e un’aumentata apoptosi di spermatogoni, spermatociti e spermatidi. I livelli seminali di zinco sono inoltre più alti nei normospermici rispetto ai pazienti oligoastenoteratozoospermici che, come è noto, presentano parametri seminali alterati per concentrazione, motilità e morfologia degli spermatozoi. È importante però considerare che, se da una parte i livelli più alti di zinco sono associati a una riduzione dello stress ossidativo e a una migliore spermatogenesi, dall’altra potrebbero divenire tossici per l’organismo.
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         Altri micronutrienti quali selenio, rame e manganese sono considerati fondamentali poiché coinvolti nelle reazioni come cofattori/coenzimi di enzimi antiossidanti. Il selenio è infatti un cofattore della glutatione perossidasi e protegge quindi la cellula dallo stress ossidativo. La sua concentrazione nel fluido seminale risulta correlata positivamente alla concentrazione spermatica, anche se a tal proposito emergono pareri contrastanti. Si è tutti concordi invece nell’affermare che la qualità del liquido seminale può subire un deterioramento correlato a uno stile di vita poco equilibrato mostrando chiaramente che fattori esterni possono influenzare la qualità del seme anche se presenti per un breve periodo di tempo.


Fonti

Wathes DC, Abayasekara DR, Aitken RJ. Polyunsaturated fatty acids in male and female reproduction. Biology of Reproduction 2007;77(2):190-201.
Camejo MI, Abdala L, Vivas-Acevedo G, et al. Selenium, copper and zinc in seminal plasma of men with varicocele, relationship with seminal parameters. Biol Trace Elem Res 2011;143:1247-54.
Valko M, Jomova K, Rhodes CJ, et al. Redox- and non-redox-metal-induced formation of free radicals and their role in human disease. Arch Toxicol 2015;90:1-37.

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