L’uso della sigaretta elettronica durante la gravidanza non è associato a un minore peso del feto alla nascita o a nascite premature. A dirlo è uno studio di coorte (un tipo di studio osservazionale) dal titolo “Electronic cigarette use in pregnancy is not associated with low birth weight or preterm delivery”, pubblicato nel numero di gennaio dall’American Journal of Obstetrics & Gynecology. Si tratta di uno studio irlandese condotto, fra gli altri, da Brendan P. McDonnel del Coombe Women and Infants University Hospital di Dublino. A quanto dichiarano gli autori, si tratta del primo studio prospettico sulla relazione fra l’uso dell’ecigarette e gli esiti sul feto e sulla madre.
I ricercatori hanno identificato 129 donne che erano utilizzatrici esclusive di sigaretta elettronica, hanno raccolto gli esiti sulla madre e sul neonato dopo il parto, paragonandoli a quelli di un gruppo di fumatrici e uno di non fumatrici.
Secondo quanto riportato dallo studio, i bambini nati dalle svapatrici avevano un peso alla nascita medio di 3482 grammi (+/- 502 grammi), cioè molto simile a quelli nati dalle non fumatrici (3471 granni +/- 504 grammi). Era invece significativamente maggiore – si legge nella ricerca – a quello dei neonati delle fumatrici, che pesavano in media 3166 grammi (+/- 502 grammi). Il tempo medio della gestazione era simile per tutti i gruppi, mentre i percentili medi alla nascita (unità di misura utilizzata per stabilire come procede la crescita del bambino in peso e altezza) dei neonati delle vaper erano simili a quelli delle non fumatrici ma significativamente maggiori di quelli delle fumatrici. Anche gli altri parametri osservati nello studio (bisogno di induzione del parto, emorragie post parto, eccetera) confermavano la similitudine fra madri utilizzatrici di ecig e non fumatrici.
Sicuramente si tratta di un tema che va affrontato con estrema cautela, visto che riguarda non solo la salute degli adulti, ma anche e soprattutto quella dei nascituri. Ma i dati sulle donne che non riescono a smettere di fumare durante la gravidanza, dimostrano che è un tema di cui i medici devono occuparsi e lo studio dei ricercatori irlendesi può essere un piccolo tassello per la salute delle madri e dei figli.
Fonte https://www.sigmagazine.it/2019/02/nuovo-studio-sulluso-della-sigaretta-elettronica-in-gravidanza/
I ricercatori hanno identificato 129 donne che erano utilizzatrici esclusive di sigaretta elettronica, hanno raccolto gli esiti sulla madre e sul neonato dopo il parto, paragonandoli a quelli di un gruppo di fumatrici e uno di non fumatrici.
Secondo quanto riportato dallo studio, i bambini nati dalle svapatrici avevano un peso alla nascita medio di 3482 grammi (+/- 502 grammi), cioè molto simile a quelli nati dalle non fumatrici (3471 granni +/- 504 grammi). Era invece significativamente maggiore – si legge nella ricerca – a quello dei neonati delle fumatrici, che pesavano in media 3166 grammi (+/- 502 grammi). Il tempo medio della gestazione era simile per tutti i gruppi, mentre i percentili medi alla nascita (unità di misura utilizzata per stabilire come procede la crescita del bambino in peso e altezza) dei neonati delle vaper erano simili a quelli delle non fumatrici ma significativamente maggiori di quelli delle fumatrici. Anche gli altri parametri osservati nello studio (bisogno di induzione del parto, emorragie post parto, eccetera) confermavano la similitudine fra madri utilizzatrici di ecig e non fumatrici.
Sicuramente si tratta di un tema che va affrontato con estrema cautela, visto che riguarda non solo la salute degli adulti, ma anche e soprattutto quella dei nascituri. Ma i dati sulle donne che non riescono a smettere di fumare durante la gravidanza, dimostrano che è un tema di cui i medici devono occuparsi e lo studio dei ricercatori irlendesi può essere un piccolo tassello per la salute delle madri e dei figli.
Fonte https://www.sigmagazine.it/2019/02/nuovo-studio-sulluso-della-sigaretta-elettronica-in-gravidanza/
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