Un nuovo studio Usa getta luce su uno dei quesiti che attanagliano da sempre le puerpere, e che ha raccolto risposte diverse, a seconda dei tempi e delle conoscenze: ossia quando iniziare a spingere durante il parto. Secondo la nuova indagine – condotta da Alison Cahill, direttore di medicina fetale alla ‘Washington University School of Medicine’ di St. Louis – anzitutto iniziare a spingere con anticipo rispetto ai consigli di vari ginecologi non aumenta i rischi di dover ricorrere al parto cesareo.
Al contrario, diminuisce anche del 40% i rischi di emorragia delle donne e del 30% i pericoli di infezioni successive. Realizzata su 2.400 mamme al loro primo parto, l’indagine ha diviso le volontarie in due gruppi: uno e’ stato invitato a spingere al momento della dilatazione completa della cervice uterina – come peraltro sarebbe naturale se le donne non ricevono anestesia locale – l’altro un’ora dopo.
Le puerpere che hanno spinto prima non hanno evidenziato alcun rischio di un aumento del ricorso ai cesarei, e al contrario sono risultate piu’ protette dai pericoli di emorragie e infezioni.
“Stiamo cercando di studiare metodi per ridurre il numero dei cesarei che ha raggiunto negli Usa punte massime”, ha osservato Dr. Dana Gossett, professore di ostetrica alla ‘University of California’ di San Francisco. Lo studio e’ pubblicato su ‘Jama’, la rivista dei medici americani.
Fonte ANSA
Al contrario, diminuisce anche del 40% i rischi di emorragia delle donne e del 30% i pericoli di infezioni successive. Realizzata su 2.400 mamme al loro primo parto, l’indagine ha diviso le volontarie in due gruppi: uno e’ stato invitato a spingere al momento della dilatazione completa della cervice uterina – come peraltro sarebbe naturale se le donne non ricevono anestesia locale – l’altro un’ora dopo.
Le puerpere che hanno spinto prima non hanno evidenziato alcun rischio di un aumento del ricorso ai cesarei, e al contrario sono risultate piu’ protette dai pericoli di emorragie e infezioni.
“Stiamo cercando di studiare metodi per ridurre il numero dei cesarei che ha raggiunto negli Usa punte massime”, ha osservato Dr. Dana Gossett, professore di ostetrica alla ‘University of California’ di San Francisco. Lo studio e’ pubblicato su ‘Jama’, la rivista dei medici americani.
Fonte ANSA
Nessun commento:
Posta un commento