I dati attualmente disponibili indicano che un qualunque intervento atto a ridurre il rischio di neonati più nutriti per l’età gestazionale nelle donne obese dovrebbe essere implementato prima delle 20 settimane di gestazione. L’ADA raccomanda già lo screening precoce del diabete gestazionale quando si inizia l’assistenza prenatale nelle popolazioni a rischio, come le donne obese, con anamnesi di diabete gestazionale precedente, sindrome metabolica, prediabete, sindrome dell’ovaio policistico o altre disfunzioni metaboliche.
Lo screening è raccomandato anche nelle donne che hanno dato alla luce bambini molto nutriti, in quelle con parenti di primo grado diabetici o in quelle ipertese o con anomalie del profilo del colesterolo. Le donne con forme lievi di diabete gestazionale, identificate tramite criteri meno stringenti, potrebbero trarre beneficio da consulenze nutrizionali, dietoterapia e insulina se indicata. I rischi per il neonato, al di là della natimortalità, consistono nella terapia intensiva neonatale per ipoglicemia o ittero, nonché nel rischio programmato di obesità in età infantile e diabete e cardiopatie nelle fasi successive.
Fonte http://www.clicmedicina.it/gravidanza-difendersi-dal-diabete/
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