Sulla rivista Science Translational Medicine è stato pubblicato uno studio che offre un’ulteriore conferma sui possibili rischi derivanti dall’assunzione di paracetamolo in gravidanza, legati in particolar modo alla futura capacità riproduttiva dei figli maschi.
Il paracetamolo, o acetaminofene, è un farmaco ad azione analgesica largamente utilizzato da solo, o in associazione ad altre sostanze, per le sue proprietà antidolorifiche, antipiretiche e, in generale, antinfluenzali.
I ricercatori dell’Università di Edimburgo, sulla base di un’indagine condotta su modello murino, quindi utilizzando cavie, hanno constatato che l’assunzione di farmaci a base di paracetamolo per 7 giorni continuativi induce una riduzione dei livelli di testosterone circolanti nel sangue dei nascituri e aumenta del 30 % la probabilità che i piccoli siano affetti da malattie correlate alla sfera riproduttiva.
Ad esempio, tra queste si ritrova il criptorchidismo, un difetto che consiste nella mancata discesa nella sacca scrotale di uno o entrambi i testicoli: il criptorchidismo si associa ad una alterazione del funzionamento del testicolo, che può comportare problemi di sterilità e incrementare il rischio di sviluppare tumori maligni in questa sede.
Infatti, nonostante i fattori responsabili della soppressione della secrezione di testosterone fetale siano in gran parte sconosciuti, la maggioranza dei più comuni disturbi maschili della sfera riproduttiva sono legati ad una scarsa esposizione al testosterone durante la vita fetale.
Ad oggi, gli studi che supportano i risultati dell’indagine condotta ad Edimburgo sono numerosi.
La ricerca, guidata dal professore Rod Mitchell, è stata effettuata utilizzando topolini da laboratorio di sesso femminile: seguendo una procedura collaudata è stato inizialmente impiantato nei topi del tessuto testicolare secernente testosterone; le cavie sono state poi suddivise in due gruppi ed hanno ricevuto la somministrazione di dosi terapeutiche di paracetamolo o di un farmaco placebo.
L’analisi dei dati ha documentato che l’assunzione prolungata di paracetamolo (7 giorni) ha considerevolmente ridotto il livello di testosterone plasmatico nei topi al momento del controllo, mentre questo evento non si è verificato nelle cavie che hanno ricevuto il placebo o in caso di assunzioni più brevi della sostanza, per 1 o 2 giorni.
La scoperta dimostra e conferma quanto già sostenuto dalla comunità scientifica relativamente ai possibili rischi dell’assunzione di alcuni specifici farmaci antidolorifici durante la gravidanza umana.
Nonostante oggi siano in molti a considerare il paracetamolo un farmaco innocuo per la gestante, in letteratura scientifica esistono numerose indagini che invece affermano il contrario, indicando l’esistenza (nel modello di animale mammifero) di una correlazione tra la sua assunzione e lo sviluppo di sterilità maschile.
In attesa di ulteriori indagini e, comunque, come sempre necessario, le gravide dovrebbero attenersi scrupolosamente alle indicazioni riportate dai singoli prodotti, rivolgendosi sempre al proprio medico di fiducia in caso di dubbi ed evitando l’assunzione prolungata e continuativa di dosi terapeutiche di paracetamolo.
Fonte
Prolonged exposure to acetaminophen reduces testosterone production by the human fetal testis in a xenograft model
Il paracetamolo, o acetaminofene, è un farmaco ad azione analgesica largamente utilizzato da solo, o in associazione ad altre sostanze, per le sue proprietà antidolorifiche, antipiretiche e, in generale, antinfluenzali.
I ricercatori dell’Università di Edimburgo, sulla base di un’indagine condotta su modello murino, quindi utilizzando cavie, hanno constatato che l’assunzione di farmaci a base di paracetamolo per 7 giorni continuativi induce una riduzione dei livelli di testosterone circolanti nel sangue dei nascituri e aumenta del 30 % la probabilità che i piccoli siano affetti da malattie correlate alla sfera riproduttiva.
Ad esempio, tra queste si ritrova il criptorchidismo, un difetto che consiste nella mancata discesa nella sacca scrotale di uno o entrambi i testicoli: il criptorchidismo si associa ad una alterazione del funzionamento del testicolo, che può comportare problemi di sterilità e incrementare il rischio di sviluppare tumori maligni in questa sede.
Infatti, nonostante i fattori responsabili della soppressione della secrezione di testosterone fetale siano in gran parte sconosciuti, la maggioranza dei più comuni disturbi maschili della sfera riproduttiva sono legati ad una scarsa esposizione al testosterone durante la vita fetale.
Ad oggi, gli studi che supportano i risultati dell’indagine condotta ad Edimburgo sono numerosi.
La ricerca, guidata dal professore Rod Mitchell, è stata effettuata utilizzando topolini da laboratorio di sesso femminile: seguendo una procedura collaudata è stato inizialmente impiantato nei topi del tessuto testicolare secernente testosterone; le cavie sono state poi suddivise in due gruppi ed hanno ricevuto la somministrazione di dosi terapeutiche di paracetamolo o di un farmaco placebo.
L’analisi dei dati ha documentato che l’assunzione prolungata di paracetamolo (7 giorni) ha considerevolmente ridotto il livello di testosterone plasmatico nei topi al momento del controllo, mentre questo evento non si è verificato nelle cavie che hanno ricevuto il placebo o in caso di assunzioni più brevi della sostanza, per 1 o 2 giorni.
La scoperta dimostra e conferma quanto già sostenuto dalla comunità scientifica relativamente ai possibili rischi dell’assunzione di alcuni specifici farmaci antidolorifici durante la gravidanza umana.
Nonostante oggi siano in molti a considerare il paracetamolo un farmaco innocuo per la gestante, in letteratura scientifica esistono numerose indagini che invece affermano il contrario, indicando l’esistenza (nel modello di animale mammifero) di una correlazione tra la sua assunzione e lo sviluppo di sterilità maschile.
In attesa di ulteriori indagini e, comunque, come sempre necessario, le gravide dovrebbero attenersi scrupolosamente alle indicazioni riportate dai singoli prodotti, rivolgendosi sempre al proprio medico di fiducia in caso di dubbi ed evitando l’assunzione prolungata e continuativa di dosi terapeutiche di paracetamolo.
Fonte
Prolonged exposure to acetaminophen reduces testosterone production by the human fetal testis in a xenograft model
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