I ricercatori, guidati da Enrique Schisterman, hanno realizzato un'analisi su 797 donne con uno o due aborti precedenti già arruolate in un trial clinico, cercando un nesso fra nausea, vomito e aborto.
«Abbiamo monitorato la presenza di un quadro sintomatologico dominato da nausea
con appositi questionari e con un diario tenuto durante la gestazione», spiega l'autore.
I dati indicano che le gravidanze concluse con un aborto erano state 188. «Alla seconda settimana di gestazione quasi il 18% delle partecipanti, 73 su 409, riferiva nausea senza vomito. Viceversa, quest'ultimo, assieme alla nausea, era presente nel 2,7% delle donne delle donne (11 su 409). Percentuali che all'ottava settimana erano aumentate rispettivamente al 57,3% (254 su 443) e al 26,6% (118 su 443) delle gravide», precisano i ricercatori.
C'è quindi un'associazione fra nausea da sola o accompagnata da vomito e la riduzione - fra il 50 e il 75 per cento - delle probabilità di andare incontro a un aborto spontaneo.
«Resta il fatto che questo è il primo studio a confermare che nausea e vomito sembrano essere non solo un segno della gravidanza in corso, ma possono essere visti anche come un indicatore di un ridotto rischio di aborto spontaneo», conclude Schisterman.
Intanto, la Fda ha autorizzato la commercializzazione di Diclegis, una tavoletta a rilascio ritardato prodotta da Duchesnay e al cui interno agiscono due principi attivi, il doxilamin succinato – un antistaminico – e la vitamina B6.
Il farmaco è stato testato su 261 donne in diverse fasi della gravidanza, mostrando una riduzione significativa dei sintomi senza provocare danni al bambini: «La sonnolenza è l'effetto collaterale più riportato e le donne che prendono il farmaco dovrebbero evitare le attività che richiedono piena lucidità, come guidare», spiega il comunicato aziendale.
Il Diclegis in realtà è lo stesso farmaco ritirato dal mercato nel 1983 proprio per i timori di possibili malformazioni a carico dei nascituri alimentati dalla vicenda del Talidomide. Il Diclegis ritorna in commercio come generico del Bendectin che, sottoposto a indagine dalle autorità sanitarie statunitensi, ha superato i test di controllo sulla sicurezza, ma non fu comunque più commercializzato dall'azienda produttrice.
Nello specifico, il numero di malformazioni verificatesi nei bimbi le cui mamme avevano fatto ricorso al farmaco contro la nausea era assolutamente in linea con quelle registrate nel campione di controllo che non aveva assunto il farmaco.
L'entrata in commercio del farmaco colma un vuoto terapeutico per le nausee mattutine su cui i ginecologi sono intervenuti negli anni con un trattamento conservativo di tipo alimentare, volto ad esempio ad aumentare il numero dei pasti, riducendo al contempo le porzioni, e a modificare in senso più salutistico gli stili di vita delle gestanti.
Fonte: Jama Internal Medicine
«Abbiamo monitorato la presenza di un quadro sintomatologico dominato da nausea
con appositi questionari e con un diario tenuto durante la gestazione», spiega l'autore.
I dati indicano che le gravidanze concluse con un aborto erano state 188. «Alla seconda settimana di gestazione quasi il 18% delle partecipanti, 73 su 409, riferiva nausea senza vomito. Viceversa, quest'ultimo, assieme alla nausea, era presente nel 2,7% delle donne delle donne (11 su 409). Percentuali che all'ottava settimana erano aumentate rispettivamente al 57,3% (254 su 443) e al 26,6% (118 su 443) delle gravide», precisano i ricercatori.
C'è quindi un'associazione fra nausea da sola o accompagnata da vomito e la riduzione - fra il 50 e il 75 per cento - delle probabilità di andare incontro a un aborto spontaneo.
«Resta il fatto che questo è il primo studio a confermare che nausea e vomito sembrano essere non solo un segno della gravidanza in corso, ma possono essere visti anche come un indicatore di un ridotto rischio di aborto spontaneo», conclude Schisterman.
Intanto, la Fda ha autorizzato la commercializzazione di Diclegis, una tavoletta a rilascio ritardato prodotta da Duchesnay e al cui interno agiscono due principi attivi, il doxilamin succinato – un antistaminico – e la vitamina B6.
Il farmaco è stato testato su 261 donne in diverse fasi della gravidanza, mostrando una riduzione significativa dei sintomi senza provocare danni al bambini: «La sonnolenza è l'effetto collaterale più riportato e le donne che prendono il farmaco dovrebbero evitare le attività che richiedono piena lucidità, come guidare», spiega il comunicato aziendale.
Il Diclegis in realtà è lo stesso farmaco ritirato dal mercato nel 1983 proprio per i timori di possibili malformazioni a carico dei nascituri alimentati dalla vicenda del Talidomide. Il Diclegis ritorna in commercio come generico del Bendectin che, sottoposto a indagine dalle autorità sanitarie statunitensi, ha superato i test di controllo sulla sicurezza, ma non fu comunque più commercializzato dall'azienda produttrice.
Nello specifico, il numero di malformazioni verificatesi nei bimbi le cui mamme avevano fatto ricorso al farmaco contro la nausea era assolutamente in linea con quelle registrate nel campione di controllo che non aveva assunto il farmaco.
L'entrata in commercio del farmaco colma un vuoto terapeutico per le nausee mattutine su cui i ginecologi sono intervenuti negli anni con un trattamento conservativo di tipo alimentare, volto ad esempio ad aumentare il numero dei pasti, riducendo al contempo le porzioni, e a modificare in senso più salutistico gli stili di vita delle gestanti.
Fonte: Jama Internal Medicine
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