Secondo i neurologi, per comprendere il meccanismo dello stress, bisogna partire dai cicli vitali che riguardano ogni cellula o individuo complesso.
Lo stesso ciclo è per tutti composto da quattro fasi:
1) rilassamento, 2) stato di allarme, 3) tensione, 4) azione per opporsi e debellare la situazione di allarme.
Se ci si sofferma troppo in una di queste fasi senza passare alla successiva, l’organismo perde equilibrio ed entra in una situazione di stress. Un esempio? Vacanza. Siete in auto e rilassati, guidate mentre ammirate il paesaggio e vi sentite bene (fase 1). All’improvviso l’auto che vi sta davanti frena di botto, senza un perché (fase 2). Contraete i muscoli (fase 3) e frenate con tutte le vostre forze (fase 4). Rilassamento, allarme, tensione, azione. Superato l’evento (ma come si capisce, possono essere anche situazioni positive, gradevoli, eccitanti…), si può riprendere in tempi più o meno rapidi lo stato di rilassamento iniziale. Situazioni che modificano la fase di stasi iniziale, positive o negative, possono durare poco o prolungarsi, apparire singolarmente o tutte assieme, sottoponendo mente e corpo a esperienze emotive e fisiche nello stesso tempo. Perché non esistono corpo e mente come fattori distinti. I ricercatori ci insegnano che la mente è un’espressione del cervello, il quale è a sua volta parte del corpo, dunque la stessa cosa.
La tabella dello stress. In teoria ciascuno di noi ha in dote una certa limitata quantità di energia per dispiegare la sua vita e per affrontare il mondo. Ora, se impieghiamo questa energia per affrontare i nostri conflitti emotivi, ce ne resta poca per impiegarla contro malattie e disturbi fisici. Ci si può difendere preliminarmente? Gli esperti hanno catalogato le situazioni che possono provocare tensioni e malanni, dando a ciascuna un punteggio.
La tabella annuale “misura stress” Social Readjustment Rating Scale (SRRS) racchiude una quarantina di eventi quotidiani, sgradevoli e no, applicando a ognuna un punteggio di stress. Sono tutti eventi che richiedono un dispendio energetico superiore alla media, che possono indebolire l’organismo e prepararlo appunto all’insorgere di malattie.
Totalizzare oltre 150 punti (valore limite) all’anno porta molto probabilmente a stati di crisi o malattia. Al di sopra i rischi aumentano considerevolmente, più alto è il punteggio acquisito… Misura il tuo stress annuale.
Date un punteggio agli eventi occorsi nell’ultimo anno e valutate il grado di stress che il vostro organismo ha raggiunto.
– Morte del coniuge (100)
– Divorzio (73)
– Separazione coniugale (65)
– Condanna in prigione, morte di un familiare stretto (63)
– Lesione o malattia personali (53)
– Matrimonio (50)
– Licenziamento (47)
– Riconciliazione coniugale, pensione (45)
– Cambiamento della salute di un familiare (44)
– Gravidanza (40)
– Difficoltà sessuali, acquisizione di un nuovo familiare, cambiamenti nel lavoro (39)
– Cambiamento dello stato finanziario (38)
– Morte di un amico intimo (37)
– Spostamento di una nuova linea di lavoro (36)
– Preclusione di un’ipoteca (30)
– Cambiamento delle responsabilità al lavoro, allontanamento da casa da parte di un figlio, problemi con parenti acquisiti (29)
– Ragguardevole successo personale (28)
– Un coniuge che inizia a lavorare o smette, Inizio o fine della scuola (26) – Cambiamento delle condizioni di vita (25)
– Revisione delle abitudini personali (24)
– Problemi con il capoufficio (23)
– Cambiamento di residenza, cambiamento di scuola (20)
– Cambiamento delle attività ricreative, cambiamento delle attività religiose (19)
– Cambiamento delle attività sociali (18)
– Cambiamento delle attività di sonno (16)
– Cambiamento delle abitudini alimentari (15)
– Vacanze (13)
– Natale (12)
– Piccole violazioni della legge (11)
Nota bene: i ricercatori che organizzarono la tabella “misura stress” esortano a non affrontare situazioni stressanti, anche minime, in presenza di altre fonti di stress.
Lo stesso ciclo è per tutti composto da quattro fasi:
1) rilassamento, 2) stato di allarme, 3) tensione, 4) azione per opporsi e debellare la situazione di allarme.
Se ci si sofferma troppo in una di queste fasi senza passare alla successiva, l’organismo perde equilibrio ed entra in una situazione di stress. Un esempio? Vacanza. Siete in auto e rilassati, guidate mentre ammirate il paesaggio e vi sentite bene (fase 1). All’improvviso l’auto che vi sta davanti frena di botto, senza un perché (fase 2). Contraete i muscoli (fase 3) e frenate con tutte le vostre forze (fase 4). Rilassamento, allarme, tensione, azione. Superato l’evento (ma come si capisce, possono essere anche situazioni positive, gradevoli, eccitanti…), si può riprendere in tempi più o meno rapidi lo stato di rilassamento iniziale. Situazioni che modificano la fase di stasi iniziale, positive o negative, possono durare poco o prolungarsi, apparire singolarmente o tutte assieme, sottoponendo mente e corpo a esperienze emotive e fisiche nello stesso tempo. Perché non esistono corpo e mente come fattori distinti. I ricercatori ci insegnano che la mente è un’espressione del cervello, il quale è a sua volta parte del corpo, dunque la stessa cosa.
La tabella dello stress. In teoria ciascuno di noi ha in dote una certa limitata quantità di energia per dispiegare la sua vita e per affrontare il mondo. Ora, se impieghiamo questa energia per affrontare i nostri conflitti emotivi, ce ne resta poca per impiegarla contro malattie e disturbi fisici. Ci si può difendere preliminarmente? Gli esperti hanno catalogato le situazioni che possono provocare tensioni e malanni, dando a ciascuna un punteggio.
La tabella annuale “misura stress” Social Readjustment Rating Scale (SRRS) racchiude una quarantina di eventi quotidiani, sgradevoli e no, applicando a ognuna un punteggio di stress. Sono tutti eventi che richiedono un dispendio energetico superiore alla media, che possono indebolire l’organismo e prepararlo appunto all’insorgere di malattie.
Totalizzare oltre 150 punti (valore limite) all’anno porta molto probabilmente a stati di crisi o malattia. Al di sopra i rischi aumentano considerevolmente, più alto è il punteggio acquisito… Misura il tuo stress annuale.
Date un punteggio agli eventi occorsi nell’ultimo anno e valutate il grado di stress che il vostro organismo ha raggiunto.
– Morte del coniuge (100)
– Divorzio (73)
– Separazione coniugale (65)
– Condanna in prigione, morte di un familiare stretto (63)
– Lesione o malattia personali (53)
– Matrimonio (50)
– Licenziamento (47)
– Riconciliazione coniugale, pensione (45)
– Cambiamento della salute di un familiare (44)
– Gravidanza (40)
– Difficoltà sessuali, acquisizione di un nuovo familiare, cambiamenti nel lavoro (39)
– Cambiamento dello stato finanziario (38)
– Morte di un amico intimo (37)
– Spostamento di una nuova linea di lavoro (36)
– Preclusione di un’ipoteca (30)
– Cambiamento delle responsabilità al lavoro, allontanamento da casa da parte di un figlio, problemi con parenti acquisiti (29)
– Ragguardevole successo personale (28)
– Un coniuge che inizia a lavorare o smette, Inizio o fine della scuola (26) – Cambiamento delle condizioni di vita (25)
– Revisione delle abitudini personali (24)
– Problemi con il capoufficio (23)
– Cambiamento di residenza, cambiamento di scuola (20)
– Cambiamento delle attività ricreative, cambiamento delle attività religiose (19)
– Cambiamento delle attività sociali (18)
– Cambiamento delle attività di sonno (16)
– Cambiamento delle abitudini alimentari (15)
– Vacanze (13)
– Natale (12)
– Piccole violazioni della legge (11)
Nota bene: i ricercatori che organizzarono la tabella “misura stress” esortano a non affrontare situazioni stressanti, anche minime, in presenza di altre fonti di stress.
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