martedì 1 marzo 2016

Spermatozoi più mobili grazie alla vitamina D

          L'idea di partenza era che l'accensione di questi interruttori fisiologici potesse migliorare la mobilità spermatica attraverso un meccanismo di accumulo del calcio. Per testarla, i ricercatori danesi hanno coinvolto in un esperimento 300 uomini adulti, sottoponendoli ad esami per valutare la qualità del loro sperma in relazione al contenuto vitaminico del sangue.

          Il team di Jensen ha così scoperto che il 44% dei pazienti mostrava una insufficienza di vitamina D, i cui valori erano sotto la media (inferiori a 50 nanomoli per litro di sangue). Proprio tra queste persone si presentava il maggior numero di casi di scarsa mobilità spermatica. Dall'altra parte, per chi aveva livelli di vitamina D elevati (superiori a 75 nmol/l) è stato possibile attestare una buona mobilità deglispermatozoi, dovuta alla liberazione di calcio intracellulare mediata dai Vdr.

          “La somministrazione di vitamina D per via orale potrebbe, di fatto, aumentare la concentrazione della sua forma attiva nel sangue” – ha spiegato Jensen - “ma per adesso non abbiamo sufficienti prove circa i suoi effetti positivi. L'infertilità maschile, per di più, non è causata solo dalla bassa mobilità spermatica, ma anche dal numero e dalla morfologia degli spermatozoi”.
          La scoperta potrebbe rivelarsi importante per futuri trattamenti dell’infertilità maschile inspiegata, ma saranno necessari ulteriori studi. Nonostante, infatti, altre ricerche abbiano già tentato di correlare positivamente l'aumento della mobilità spermatica all'assunzione di composti quali antiossidanti, vitamine e zinco, le basi fisiologiche dell'infertilità restano tuttora poco conosciute.
Fonte: “Vitamin D is positively associated with sperm motility and increases intracellular calcium in human spermatozoa”.

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