sabato 24 novembre 2018

Infertilità maschile, i nemici sono nel piatto

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       Per la prima volta i ricercatori della Harvard TH Chan School of Public Health di Biston hanno esaminato il legame tra l'esposizione ai pesticidi per via alimentare e la qualità del liquido seminale e i risultati mostrano un effetto nocivo sulla salute riproduttiva maschile.

       In base allo studio pubblicato sulla rivista Human Reproduction, gli uomini che mangiano frutta e verdura con elevati livelli di residui di antiparassitari, per esempio fragole, spinaci e peperoni, presentano un minor numero di spermatozoi e di minore qualità rispetto a coloro che scelgono prodotti con meno sostanze chimiche, come cipolle, pompelmo e piselli.

       Diverse ricerche finora hanno dimostrato che è possibile rilevare tracce dei pesticidi assunti attraverso frutta e verdura nelle urine, ed è stata già provata l'associazione tra l'esposizione professionale e ambientale a pesticidi e minore qualità del seme maschile. Pochi studi però hanno messo in relazione il consumo dei residui di pesticidi negli alimenti e la salute umana, e nessuno si è mai concentrato sullo sperma. I ricercatori hanno preso in esame i dati di 155 uomini tra i 18 e i 55 anni, tutti partecipanti allo studio Earth (Environment and reproductive health) presso un centro per la fertilità di Boston.

       In particolare, sono stati analizzati 338 campioni di seme forniti nel periodo 2007-2012 e le informazioni sul consumo quotidiano di frutta e verdura dei partecipanti. I vegetali sono stati classificati sulla base del programma di monitoraggio sui pesticidi del Dipartimento statunitense per l’agricoltura, dividendoli tra quelli contenenti elevate quantità di residui di pesticidi, tra cui peperoni, spinaci, fragole, mele e pere, e quelli con livelli basso o moderali, come piselli, fagioli, pompelmo, cipolle.

       Tenendo conto anche di altri fattori che influenzano la fertilità maschile, come il fumo e l'indice di massa corporea, i ricercatori hanno quindi cercato le connessioni tra le quantità e il tipo di prodotto consumato (più o meno contaminato) e la qualità del liquido seminale. I risultati parlano chiaro: l'elevato consumo di frutta e verdura contaminate danneggia il liquido seminale sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.

       Chi assumeva più di una porzione e mezza al giorno di frutta e verdura con elevati livelli di pesticidi, infatti, presentava il 49% in meno di spermatozoi (86 milioni contro i 171 milioni) e il 32% in meno di spermatozoi normali rispetto a chi ne consumava meno di mezza porzione al giorno. Per contro, gli uomini che avevano consumato molta frutta e verdura con pochi residui mostravano una percentuale più alta del 37% di spermatozoi normali rispetto a coloro che ne avevano consumate quantità minori.

       Pur trattandosi di uno studio piccolo e condotto su una fascia specifica di popolazione, gli uomini con problemi di fertilità, «le scoperte suggeriscono che l'esposizione ai pesticidi per via alimentare può essere sufficiente ad influenzare la spermatogenesi nell'uomo», si legge nello studio. Tuttavia ciò non deve scoraggiare il consumo di frutta e verdura. «In realtà, abbiamo scoperto che consumare più frutta e verdura con pochi residui di pesticidi è stato benefico», precisa Jorge Chavarro, a capo della ricerca. «L’importante è scegliere prodotti che ne contengano meno e di cui è nota l’origine».

Fonte http://www.healthdesk.it/prevenzione/infertilit-maschile-nemici-sono-piatto-1427890443

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