Si sospetta infatti che alcuni cosmetici, potrebbero contenere delle sostanze, in grado di anticipare la menopausa anche di quattro anni, rispetto all’età media.
Infatti è innegabile che l’industrializzazione ha portato ad un maggior utilizzo di sostanze chimiche nei prodotti che quotidianamente vengono utilizzati dalla popolazione e le donne, che fanno maggior uso di prodotti per la cura del corpo e della casa, subiscono maggiormente gli effetti di queste sostanze.
La causa di questo fenomeno sarebbe in alcune sostanze chimiche presenti non solo nei cosmetici ma anche nelle materie plastiche e nei detersivi comunemente usati per la cura della casa, sostanze che potrebbero interferire con l’attività ovarica anticipando la fine dell’età fertile anche in modo consistente.
Le sostanze oggetto dello studio sono state individuate in differenti prodotti tra cui trucchi di vario tipo, smalti, sapone liquido, spray e lozioni per capelli, articoli per la casa e prodotti farmaceutici, mentre tracce di 15 delle 111 sostanze accusate di interferire con la normale attività ormonale, sono state trovate nel sangue e nelle urine di coloro che hanno partecipato allo studio.
Lo studio ha poi evidenziato che le donne con i più alti livelli di queste sostanze avevano 6 volte più probabilità di essere in menopausa precoce rispetto alle donne non esposte ed erano entrate in menopausa circa due/quattro anni prima delle altre.
Lo studio è stato pubblicato su Plos.org con il titolo “Persistent Organic Pollutants and Early Menopause in U.S. Women”.
Durante lo studio sono state esaminati sangue ed urine di 31500 donne americane, riscontrando la presenza di ben 15 delle 111 sostanze prese in esame.
Tra queste sostanze ci sono policlorobifenili, pesticidi, ftalati, e furano.
Quest’ultimo in particolare è una sostanza tossica considerata un agente inquinante, con effetti cancerogeni che si ottiene per distillazione del legno.
Gli ftalati sono invece sostanze plastificanti, utilizzate nell’industria plastica, oggetto di pareri controversi circa i loro effetti sulla salute umana.
I policlorobifenili sono considerati inquinanti persistenti la cui tossicità elevata in alcuni casi si avvicina a quella della diossina.
I ricercatori suggeriscono pertanto una maggiore attenzione alla qualità dei prodotti utilizzati, sia per quanto riguarda i cosmetici che i detersivi per la casa, privilegiando quelli certificati e di origine vegetale, evitando un uso elevato di materie plastiche e soprattutto il loro utilizzo nel forno a microonde a favore del vetro, il tutto in attesa di ulteriori studi che posano confermare e meglio spiegare quanto rilevato sino ad ora.
Fonti
Persistent Organic Pollutants and Early Menopause in U.S. Women
Natalia M. Grindler, Jenifer E. Allsworth, George A. Macones, Kurunthachalam Kannan, Kimberly A. Roehl, Amber R. Cooper
Infatti è innegabile che l’industrializzazione ha portato ad un maggior utilizzo di sostanze chimiche nei prodotti che quotidianamente vengono utilizzati dalla popolazione e le donne, che fanno maggior uso di prodotti per la cura del corpo e della casa, subiscono maggiormente gli effetti di queste sostanze.
La causa di questo fenomeno sarebbe in alcune sostanze chimiche presenti non solo nei cosmetici ma anche nelle materie plastiche e nei detersivi comunemente usati per la cura della casa, sostanze che potrebbero interferire con l’attività ovarica anticipando la fine dell’età fertile anche in modo consistente.
Le sostanze oggetto dello studio sono state individuate in differenti prodotti tra cui trucchi di vario tipo, smalti, sapone liquido, spray e lozioni per capelli, articoli per la casa e prodotti farmaceutici, mentre tracce di 15 delle 111 sostanze accusate di interferire con la normale attività ormonale, sono state trovate nel sangue e nelle urine di coloro che hanno partecipato allo studio.
Lo studio ha poi evidenziato che le donne con i più alti livelli di queste sostanze avevano 6 volte più probabilità di essere in menopausa precoce rispetto alle donne non esposte ed erano entrate in menopausa circa due/quattro anni prima delle altre.
Lo studio è stato pubblicato su Plos.org con il titolo “Persistent Organic Pollutants and Early Menopause in U.S. Women”.
Durante lo studio sono state esaminati sangue ed urine di 31500 donne americane, riscontrando la presenza di ben 15 delle 111 sostanze prese in esame.
Tra queste sostanze ci sono policlorobifenili, pesticidi, ftalati, e furano.
Quest’ultimo in particolare è una sostanza tossica considerata un agente inquinante, con effetti cancerogeni che si ottiene per distillazione del legno.
Gli ftalati sono invece sostanze plastificanti, utilizzate nell’industria plastica, oggetto di pareri controversi circa i loro effetti sulla salute umana.
I policlorobifenili sono considerati inquinanti persistenti la cui tossicità elevata in alcuni casi si avvicina a quella della diossina.
I ricercatori suggeriscono pertanto una maggiore attenzione alla qualità dei prodotti utilizzati, sia per quanto riguarda i cosmetici che i detersivi per la casa, privilegiando quelli certificati e di origine vegetale, evitando un uso elevato di materie plastiche e soprattutto il loro utilizzo nel forno a microonde a favore del vetro, il tutto in attesa di ulteriori studi che posano confermare e meglio spiegare quanto rilevato sino ad ora.
Fonti
Persistent Organic Pollutants and Early Menopause in U.S. Women
Natalia M. Grindler, Jenifer E. Allsworth, George A. Macones, Kurunthachalam Kannan, Kimberly A. Roehl, Amber R. Cooper
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