“Diventare mamma è un evento bellissimo, ma se si alimentano soltanto aspettative irreali con mamme sempre in forma e sempre sorridenti, alla prima difficoltà la neo-mamma vera si sentirà inadeguata e sbagliata. E quando una donna si sente una cattiva madre si scatenano in lei sentimenti negativi, con conseguenze poco piacevoli anche per il bambino".
Dopo anni di esperienza a contatto con donne incinte e puerpere, Rossella Nappi, www.rossellanappi.com, docente all'Università degli Studi di Pavia e ginecologa (ma anche endocrinologa e sessuologa) presso l'IRCCS Fondazione S. Maugeri di Pavia, è arrivata a una conclusione: le donne non sono preparate ad affrontare il cambiamento che inevitabilmente la maternità porta con sé.
Detto, fatto. Ha scritto un opuscolo intitolato ‘Io Mamma – Una donna nuova dopo il parto’, su luci e ombre della maternità, che dal 2010 sarà distribuito in tutti i centri nascita italiani. Scarica il pdf
L’opuscolo si legge in dieci minuti e aiuta a riflettere su quello che succede dopo il parto. “La maternità è un vero e proprio momento di svolta – spiega la ginecologa - spesso è un punto cruciale della vita, in cui riemergono aspetti di tutta la vita vissuta sino ad allora dalla donna e dove tutto va riequilibrato: il rapporto con se stesse, la vita di coppia, le relazioni famigliari e sociali. aspetti del proprio carattere che vanno messi in discussione ecc… Saperla trasformare in un’occasione per ripartire come donna nuova richiede una buona consapevolezza, che passa anche attraverso un’adeguata informazione e preparazione”.
“Una volta erano le mamme, le nonne e tutta la rete di figure femminili familiari che accompagnavano la nuova mamma nelle fasi più difficili, dalla gravidanza al parto, dalla nascita del bambino allo svezzamento – osserva la ginecologa -. Oggi queste figure spesso mancano o sono lontane. Eppure la donna che diventa mamma non ha smesso di avere bisogno d’aiuto”.
“Certo, ci sono il ginecologo prima e il pediatra dopo, ma loro intervengono più che altro sugli aspetti ‘tecnici’, ovvero legati alla salute: uno si occupa del buon decorso della gravidanza fino al momento del parto e l’altro si prende cura della salute del neonato”.
Ma c'è molto di più di cui bisogna tenere conto: c’è tutto l’aspetto del sostegno alla nuova mamma, per l’accudimento del bambino, per l’allattamento (sia al seno sia artificiale), per il recupero dei propri spazi (da sola e con il partner), della propria forma fisica, della normalità in generale.
“La soluzione è l’ostetrica – sostiene la ginecologa -, una figura che esiste già ma viene ancora, erroneamente, sottovalutata. Basterebbe prevedere un servizio di prassi, adottare la figura ostetrica come riferimento per la mamma, prima, durante e dopo il parto”.
“Tra l’altro le ostetriche di oggi sono tutte specializzate e laureate, hanno competenze di ostetricia ma anche di psicologia, sanno affiancare la mamma sia dal punto di vista tecnico-pratico che dal punto di vista umano”.
“Se tutte le donne avessero la possibilità di usufruire sia di incontri pre-parto che di corsi post-parto con le ostetriche, sarebbe già un grande aiuto – dice Nappi -. Invece, sono rarissimi i casi in cui alla nuova mamma viene data la possibilità di incontrarsi e confrontarsi con altre mamme dopo il parto e di chiedere consulenza all’ostetrica su un qualunque aspetto della maternità”.
“Basterebbe la volontà da parte delle aziende sanitarie locali di mettere a disposizione una tantum dei locali e un’ostetrica. Non sarebbero risorse sprecate, perché si guadagnerebbe in salute e benessere, sia delle mamme che dei loro bambini”.
Fonte https://www.nostrofiglio.it/neonato/0-3-mesi/quando-diventi-mamma-diventi-una-donna-nuova
Dopo anni di esperienza a contatto con donne incinte e puerpere, Rossella Nappi, www.rossellanappi.com, docente all'Università degli Studi di Pavia e ginecologa (ma anche endocrinologa e sessuologa) presso l'IRCCS Fondazione S. Maugeri di Pavia, è arrivata a una conclusione: le donne non sono preparate ad affrontare il cambiamento che inevitabilmente la maternità porta con sé.
Detto, fatto. Ha scritto un opuscolo intitolato ‘Io Mamma – Una donna nuova dopo il parto’, su luci e ombre della maternità, che dal 2010 sarà distribuito in tutti i centri nascita italiani. Scarica il pdf
L’opuscolo si legge in dieci minuti e aiuta a riflettere su quello che succede dopo il parto. “La maternità è un vero e proprio momento di svolta – spiega la ginecologa - spesso è un punto cruciale della vita, in cui riemergono aspetti di tutta la vita vissuta sino ad allora dalla donna e dove tutto va riequilibrato: il rapporto con se stesse, la vita di coppia, le relazioni famigliari e sociali. aspetti del proprio carattere che vanno messi in discussione ecc… Saperla trasformare in un’occasione per ripartire come donna nuova richiede una buona consapevolezza, che passa anche attraverso un’adeguata informazione e preparazione”.
“Una volta erano le mamme, le nonne e tutta la rete di figure femminili familiari che accompagnavano la nuova mamma nelle fasi più difficili, dalla gravidanza al parto, dalla nascita del bambino allo svezzamento – osserva la ginecologa -. Oggi queste figure spesso mancano o sono lontane. Eppure la donna che diventa mamma non ha smesso di avere bisogno d’aiuto”.
“Certo, ci sono il ginecologo prima e il pediatra dopo, ma loro intervengono più che altro sugli aspetti ‘tecnici’, ovvero legati alla salute: uno si occupa del buon decorso della gravidanza fino al momento del parto e l’altro si prende cura della salute del neonato”.
Ma c'è molto di più di cui bisogna tenere conto: c’è tutto l’aspetto del sostegno alla nuova mamma, per l’accudimento del bambino, per l’allattamento (sia al seno sia artificiale), per il recupero dei propri spazi (da sola e con il partner), della propria forma fisica, della normalità in generale.
“La soluzione è l’ostetrica – sostiene la ginecologa -, una figura che esiste già ma viene ancora, erroneamente, sottovalutata. Basterebbe prevedere un servizio di prassi, adottare la figura ostetrica come riferimento per la mamma, prima, durante e dopo il parto”.
“Tra l’altro le ostetriche di oggi sono tutte specializzate e laureate, hanno competenze di ostetricia ma anche di psicologia, sanno affiancare la mamma sia dal punto di vista tecnico-pratico che dal punto di vista umano”.
“Se tutte le donne avessero la possibilità di usufruire sia di incontri pre-parto che di corsi post-parto con le ostetriche, sarebbe già un grande aiuto – dice Nappi -. Invece, sono rarissimi i casi in cui alla nuova mamma viene data la possibilità di incontrarsi e confrontarsi con altre mamme dopo il parto e di chiedere consulenza all’ostetrica su un qualunque aspetto della maternità”.
“Basterebbe la volontà da parte delle aziende sanitarie locali di mettere a disposizione una tantum dei locali e un’ostetrica. Non sarebbero risorse sprecate, perché si guadagnerebbe in salute e benessere, sia delle mamme che dei loro bambini”.
Fonte https://www.nostrofiglio.it/neonato/0-3-mesi/quando-diventi-mamma-diventi-una-donna-nuova
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