
"Gli uomini con problemi di infertilità sono circa un milione ma nel 40% di questi non c'è un motivo organico preciso per la sterilità - spiega Alessandro Palmieri, presidente Sia - Anni di pratica clinica e i più recenti studi che hanno testato i supplementi per dosi e durata di somministrazione specifiche hanno dimostrato che gli integratori a base di antiossidanti come ad esempio coenzima Q10 e licopene o minerali come ad esempio lo zinco, possono essere molto efficaci nel 10% dei casi perché aumentano la motilità degli spermatozoi e diminuiscono la frammentazione del Dna, contribuendo a risolvere molti casi per i quali non avremmo altre opzioni terapeutiche".
"Gli integratori non sono più un fenomeno da baraccone - continua Palmieri - e siamo in una fase di maggior indirizzo scientifico. Devono però essere prescritti dall'andrologo perché non tutte le infertilità sono uguali e deve essere individuato il tipo di prodotto giusto per ciascun paziente, con le giuste modalità di utilizzo, in modo che la dose corretta, non sia troppo bassa e quindi inefficace ma neppure troppo alta e quindi a rischio di effetti collaterali".
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Fonte https://www.repubblica.it/salute/medicina-e-ricerca/2018/11/16/news/_si_agli_integratori_salva-fertilita_ma_no_al_fai-da-te_-211828584/
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