Prevenire l’infertilità maschile. Quando una coppia non riesce a concepire un figlio, l’attenzione si posa immancabilmente sulla salute della donna, che diventa subito oggetto di lunghe indagini, esami e terapie. Pochi sanno, però, che nel 50% dei casi è l’uomo ad avere qualche disturbo che ostacola la procreazione: secondo la Società Italiana di Andrologia (SIA), già nell’adolescenza possono emergere (anche se in modo “silenzioso” e innocuo) alcuni problemi in grado di compromettere la fertilità futura.
Tuttavia questi disturbi, come ad esempio il varicocele , sono facilmente diagnosticabili e curabili se riconosciuti in tempo. Per questo non bisogna sottovalutare l’importanza di farsi visitare da un urologo andrologo – anche prima di cercare di avere un bambino – ed eventualmente sottoporsi a un test del liquido seminale (spermiogramma), che è veloce e poco invasivo.
«L’abolizione della visita di leva ha tolto la possibilità di riconoscere tempestivamente alcuni disturbi che possono minare la fertilità» spiega Alessandro Palmieri, Presidente Sia. «Inoltre gli uomini hanno gravi lacune conoscitive su tutto ciò che può danneggiare la loro capacità riproduttiva, come le malattie sessualmente trasmissibili, l’uso di droghe o l’esistenza di limiti di età anche maschili per la procreazione naturale»continua il professore. Non solo: diagnosi e trattamento dei disturbi che incidono sulla fertilità maschile riducono il ricorso alla procreazione assistita e ne migliorano i risultati, quando questa è più che mai necessaria, in oltre il 30% dei casi. In occasione del Fertility Day del 22 settembre, gli andrologi della SIA suggeriscono 6 regole salva fertilità per lui.
Fonte http://www.ok-salute.it/sessualita/prevenire-linfertilita-maschile/
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