mercoledì 2 marzo 2016

La dieta della fertilità

         Mangiare bene per sentirsi bene e per concepire meglio. Due studi presentati alla 67esima Conferenza dell’American Society for Reproductive Medicine(ASRM) sostengono, infatti, che potrebbe esistere una correlazione tra il tipo dialimetazione e la qualità degli spermatozoi: in particolare per quanto riguarda la loro mobilitàconcentrazione.
         Il primo di questi studi è stato condotto da ricercatori statunitensi dell’Harvard School of Public Health e dell’Università di Rochester, e da ricercatori spagnoli dell’Università di Murcia. Sono stati reclutati giovani uomini, tra i 18 e i 22 anni, e la qualità dei loro spermatozoi è stata valutata secondo gli esami standard per laconcentrazione, la motilità e la morfologia. I volontari, che avevano precedentemente compilato un questionario sulle abitudini alimentari e gli stili di vita (oltre che su altri fattori importanti ai fini della valutazione, come l’etnia e l’indice di massa corporea), sono poi stati divisi in due gruppi a seconda della dieta: "Occidentale", ricca di carne rossa e di cereali raffinati, e "Attenta", ricca di pesce, vegetali e cerali integrali. Ebbene, le analisi statistiche hanno mostrato che una maggiore motilità degli spermatozoi è associata al secondo tipo di alimentazione. Nessuna associazione è stata, invece, riscontrata per le altre caratteristiche.
         Il secondo studio ha preso in considerazione i pazienti del Fertility Center del Massachusetts General Hospital. Anch’essi hanno compilato dei questionari sulla dieta e si sono sottoposti alle analisi del seme. In un sottogruppo, però, sono stati analizzati anche i livelli di acidi grassi trans. I risultati suggeriscono che una dieta ricca di questo tipo di grassi insaturi (ritrovati anche nel liquido seminale) sia correlata a più bassi livelli di concentrazione degli spermatozoi.
Fonte: ASRM

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