domenica 6 dicembre 2015

Mamme sempre più tardi e nascite in calo. Il rapporto del Ministero della Salute

         Scende il numero medio di figli per donna. Nove papà su 10 sono in sala parto insieme alla loro compagna. E' ancora alto il numero di parti cesarei e le mamme italiane sono sempre più 'anziane'.

         Questo è il quadro che emerge sull'Italia da uno studio realizzato dal Ministero della Salute - Ufficio di Statistica della Direzione Generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica. Il documento presenta le analisi dei dati rilevati dal flusso informativo del Certificato di Assistenza al Parto (CeDAP) dell’anno 2013.

Mamme sempre più 'anziane'
          L’età media delle madri è di 32,7 anni per le italiane, mentre scende a 29,7 anni per le cittadine straniere.

         L’età media al primo figlio è per le donne italiane quasi in tutte le Regioni superiore a 31 anni, con variazioni sensibili tra le regioni del Nord e quelle del Sud. Le donne straniere partoriscono il primo figlio in media a 27,9 anni.

Sempre meno nascite: 1,39 figli per donna
         Continua il trend in discesa del numero di nascite in Italia. Sia per quando riguarda la fecondità (quanti figli per donna) che la natalità (numero totale di nascite). Un processo che era partito nel 2010: nel 2013 il numero medio di figli per donna scende a 1,39 (rispetto a 1,46 del 2010). I dati per il 2013 danno livelli più elevati di fecondità al Nord nelle Province Autonome di Trento e Bolzano e nel Mezzogiorno in Campania e Sicilia. Le regioni in assoluto meno prolifiche sono invece Sardegna, Basilicata e Molise.

         Per la natalità, a partire dal 2009, in tutte le aree del Paese si registra un calo. Il fenomeno è in parte riconducibile ad un effetto "strutturale": infatti, non stanno avendo più figli le generazioni di donne nate a metà degli anni '60 (non sono più in età da figli): erano molto più numerose delle generazioni più giovani che via via raggiungono le età feconde. Le cittadine straniere hanno finora compensato questo squilibrio strutturale, ma negli ultimi anni si sta comunque verificando una diminuzione della fecondità delle donne straniere.

Ancora troppi cesarei
         Si conferma ancora l'uso eccessivo del parto cesareo.  In media, il 35,5% dei parti avviene con cesareo. Si registra un’elevato ricorso all'usodel taglio cesareo nelle case di cura private (avviene per il 53,8% dei parti contro il 33,1% negli ospedali pubblici).

         Il parto cesareo è più frequente nelle donne con cittadinanza italiana rispetto alle donne straniere: si ricorre al taglio cesareo nel 28,5% dei parti di madri straniere e nel 37,3% nei parti di madri italiane.

Nove futuri papà su 10 in sala parto
      Se escludiamo i tagli cesarei, la futura mamma ha accanto a sé al momento del parto nel 91,6% dei casi il padre del bambino, nel 7,01% un familiare e nell’1,38% un’altra persona di fiducia.



      La presenza di una persona di fiducia piuttosto che di un’altra dipende dall’area geografica di riferimento.

Fonti: salute.gov.it; Rapporto sull'evento nascita del 2013

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