In Italia ben il 20% delle coppie ha difficoltà a procreare naturalmente. I problemi legati all’infertilità sono tanto “maschili” per il 40% dei casi quanto “femminili” per un altro 40%; per il restante 20%, invece, riguardano proprio la coppia.
Quando si parla di infertilità?
«Quando, dopo almeno 12 mesi di rapporti sessuali non protetti e mirati, non si ottiene una gravidanza», spiega il professor Paolo Emanuele Levi Setti. «Sono diversi i fattori che insidiano la salute riproduttiva di uomini e donne: tra questi, alcuni sono di natura “fisiologica” come l’età. Tra le cause dell’infertilità si devono ricordare numerose patologie dell’apparato riproduttivo come l’endometriosi e le malattie sessualmente trasmissibili, e le infezioni ricorrenti che possono danneggiare in modo a volte grave le vie di passaggio e di trasporto degli organi genitali maschili e femminili».
Altri fattori, invece, sono modificabili e riguardano da vicino gli stili di vita. Promuovere abitudini corrette è l’obiettivo della campagna del ministero. Le insidie della fertilità sono l’obesità, i disturbi del comportamento alimentare, l’abuso di alcool, fumo e droghe, il consumo di sostanze dopanti e gli interferenti endocrini ambientali, come i derivati delle plastiche e degli idrocarburi.
Conclude il professore: «Al di là degli stili di vita dei giovani, la fertilitàfutura è minacciata sin dalla gravidanza. La gravidanza deve essere protetta dalle condizioni ambientali, dagli agenti inquinanti, dalle contaminazioni alimentari. Questi sono tutti fattori di rischio di tumori maschili e femminili e di diminuzione della fertilità spontanea. La prevenzione futura delle cause di infertilità nasce con la salvaguardia della gravidanza e con la mancata esposizione della madre a questi fattori».
commento a cura di Professor Paolo Emanuele Levi Setti
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