Il Dott. Foresta e la sua equipe hanno osservato oltre 600 pazienti, riscontrando alterazioni del gene NR5H1 nel 2% degli adulti che hanno preso parte alla sperimentazione e che in passato erano stati affetti dal
Criptorchidismo, portando l’infertilità maschile come conseguenza di questo disturbo.
In cosa consiste il criptorchidismo?
Infertilita maschile criptorchidismoIl disturbo colpisce gli organi genitali maschili, i testicoli, e si manifesta con la mancata discesa di uno o di entrambi nello scroto, durante la vita fetale ed affligge il 2-3% dei neonati. Per riposizionare i testicoli è quindi necessario un intervento chirurgico, senza il quale il paziente potrebbe incorrere in alterazioni ormonali, passando per l’infertilità maschile sino a giungere al tumore del testicolo.
Il Dott. Foresta spiega in sintesi che il criptorchidismo raffigura un’imperfezione del testicolo nel seguire i normali automatismi che guidano la sua discesa. In casi meno gravi è la sola infertilità la conseguenza che si manifesterà intorno ai 16 anni. Per consentire al futuro adulto di poter avere figli, suggerisce di eseguire un test di fertilità maschile per poi, eventualmente, decidere per una crioconservazione del seme proprio intorno al 16° anno di vita.
In ogni caso il suggerimento che il Dott. Foresta lascia ai pediatri che riscontrassero tale disturbo, è di suggerire l’intervento immediato ai genitori del piccoli e di iniziare i controlli e le indagini necessarie, sia da parte del pediatra che da altri specialisti quali un andrologo ed un endocrinologo.
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