Mentre per molte donne la fecondazione assistita è una scelta dettata dall’impossibilità di avere figli in maniera spontanea – ovvero con rapporti sessuali consecutivi e mirati per un periodo uguale a dodici mesi – per la nota cantante siciliana la scelta di avere un figlio con donatore è stata voluta.
Nel corso di un’intervista che la cantante ha rilasciato al settimanale Grazia, la Consoli ha infatti dichiarato di aver preso la decisione di avere un figlio con la fecondazione assistita anche sotto consiglio del padre, che è morto qualche tempo fa: “Mio padre credeva fermamente nella superiorità delle donne”, ha raccontato Carmen Consoli, “ed è stato lui a suggerirmi di affidarmi alla procreazione medicalmente assistita”.
Carmen Consoli ha fatto nascere suo figlio Carlo con inseminazione artificiale: una scelta coraggiosa, la sua, ed anche molto sentita, perché, come lei stessa ha raccontato, ha avuto un padre fantastico e non vorrebbe togliere questa possibilità al piccolo Carlo. Proprio per questo motivo, la cantante ha scelto di affidarsi ad un donatore che ha dato la sua disponibilità ad essere contattato: “In questo modo Carlo, se lo vorrà, potrà un giorno conoscere suo padre”.
Quando la cantante prese la decisione di avere un figlio con fecondazione assistita, in Italia non era ancora stata smantellata la Legge 40/2004: Carmen Consoli si è quindi affidata ad una clinica straniera proprio come, qualche anno prima, aveva fatto la sua collega Gianna Nannini.
E con un figlio di due anni, nato da fecondazione assistita, la Consoli non sarà confusa ma, sicuramente, sarà felice.
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