Parto cefalico
Tra le varie fasi che precedono la nascita del bambino vi è quello che si chiama "impegno" della parte presentata. Come sappiamo esistono tre tipi di presentazione: cefalica, podalica e di spalla. Dal momento che l'ultima non consente il parto spontaneo, e la presentazione podalica in Italia nella maggioranza dei casi porta ad un parto cesareo, per capire cos'è l'impegno sfrutteremo la presentazione cefalica.
Facendo una rapida carrellata sugli eventi degli ultimi giorni prima del parto possiamo osservare dei cambiamenti significativi nella posizione del bambino. Infatti si prepara nella posizione in cui dovrà nascere: testa rivolta verso il basso, braccia e gambe piegate. In questa posizione può stare anche per parecchio tempo senza abbassarsi verso "l'uscita", verso il canale del parto.
La vostra pancia sarà come sempre ingombrante e le eventuali difficoltà derivanti dal volume (difficoltà respiratorie, acidità di stomaco) dell'utero resteranno invariate. Arriverà però un momento in cui vi sembrerà di respirare meglio, che la pancia si sia abbassata. Ed è realmente così. Il vostro bambino si è abbassato e si sta ora confrontando con il bacino per capire quale diametro sfruttare. Diciamo che sta facendo le prove per capire in che modo riesce a passare meglio.
Una volta compreso come passare si abbassa ancora un pochino ed ecco che avviene l'impegno. In pratica quando il bambino scende sotto il livello dell'osso pubico e comincia ad incanalarsi millimetro dopo millimetro verso la nascita si parla di impegno. Da questa posizione il bambino non potrà più muoversi, ossia una volta impegnato con la testa non potrà più ruotare ad esempio tornando podalico.
Quando avviene questo impegno?
Non esiste un momento in particolare, non è necessario che il travaglio sia già iniziato da tempo, anzi alcune volte è proprio l'impegno della testa del bambino a provocare la perdita del tappo mucoso e l'avvio del travaglio. Se avviene prima del travaglio potrete accorgervene schiacciando la vostra pancia: prima che si impegni infatti se premete le due mani dai fianchi verso l'osso pubico vi accorgerete che riuscite a delimitare perfettamente la massa dura della testa e che le vostre mani tendono ad unirsi. Una volta avvenuto l'impegno invece arriverete a delimitare la testa fino ad un certo punto e poi le mani andranno a finire sull'osso pubico. Questa è una delle manovre esterne che viene insegnata a noi ostetriche per valutare la situazione al momento dell'ultima visita prima del parto.
La valutazione del grado dell'impegno viene poi completata da un'esplorazione vaginale che stabilisce quanto è impegnato, cioè quanto è vicino al canale vaginale e pronto quindi per il periodo espulsivo e la nascita.
Come facciamo a stabilirlo?
Usiamo le nostre dita come centimetri e valutiamo rispetto a due ossicini sporgenti (le spine ischiatiche) quanti centimetri è sopra e quanto è sotto. Se la testa del bambino si trova al di sopra degli ossicini assegneremo un punteggio negativo (- 3; -2; -1 cm), se è al livello delle spine ischiatiche sarà a 0 e se le ha ormai sorpassate avrà punteggio positivo (+ 1; +2; +3 cm) e normalmente a questo punto affiorano i capelli dai genitali esterni ed è pronto per nascere.
Ma se non avviene l'impegno cosa accade?
Se anche una volta iniziato il travaglio le contrazioni non dovessero riuscire a spingere il bambino verso il basso bisogna andare ad indagarne il motivo. Potrebbero essere troppo deboli le contrazioni, potrebbe essere troppo grossa la testa del bambino, potrebbe essere corto il cordone ombelicale oppure potrebbe averlo arrotolato intorno ad una parte del corpo. Una volta individuata la causa si cerca di correggerla per favorire la nascita. Nel caso di contrazioni deboli si lascia un pochino di tempo al travaglio di progredire ma se ciò non accade si procede con la somministrazione di ossitocina sintetica. Il caso che riguarda il cordone troppo corto solitamente è raro perché l'ultima ecografia lo evidenzierebbe, mentre meno raro è l'arrotolamento.
Modificando la posizione della mamma si cerca di invogliare il bambino a spostare il braccio o la gamba e a srotolarsi. Anche il caso della testa grossa che non passa attraverso il bacino posso dire essere raro. L'ecografia stima la dimensione del cranio e consente di capire se è adatto al bacino oppure no. In caso di lievissima difficoltà a passare basterà far cambiare posizione alla mamma per aiutarlo a ruotare la testa nella maniera più agevole per progredire. E se tutto questo non dovesse funzionare non disperate, non vi lasceranno andare avanti all'infinito, si procederà con la nascita tramite taglio cesareo che magari non è l'opzione preferita dalla mamma ma, ripeto, è sempre e comunque da preferirsi rispetto al rischiare la vita di mamma e bambino.
Fonte http://www.pianetamamma.it/parto/partorire-parto/feto-in-posizione-cefalica.html
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