GIOIA SGARLATA
Il solo che poteva portare avanti perché ha 49 anni ed è nell'età limite concessa dalla legge per ricevere in dono gli ovociti da un'altra. Della donatrice non sa nulla. « So soltanto che è siciliana, sana, che ha caratteristiche fisiche simili alle nostre, e che anche lei è dovuta ricorrere alla fecondazione in vitro per un problema del marito – dice dall'ospedale dove è ancora ricoverata - Non smetterò mai di esserle grata e di portarla nel mio cuore». Giusi nella sua culletta dorme insieme agli altri neonati: la cuffietta rosa le copre il capo e nella stanza è un via vai di parenti, fiori, complimenti. Luigi, 43 anni, ha gli occhi lucidi. «Non poteva che nascere adesso, a Natale – dice – perché Giusi è la figlia dell'amore e del dono della vita ». La storia di Rita e Luigi comincia sette anni fa, subito dopo il matrimonio. Per anni provano ad avere figli. Senza successo. «Insufficienza ovarica », la diagnosi.
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Ma oggi i riflettori sono sul sorriso di Luigi e Rita e sul viso tondo di Giusi. Una storia a lieto fine a cui tra qualche giorno si aggiungerà quella del piccolo Enzo, il figlio della donatrice. Lei, una siciliana di 33 anni diventerà mamma i primi di gennaio. «Anche lei – dice il primario - ha dovuto fare ricorso alla pma per diventare mamma per una causa maschile di infertilità e ha voluto donare 5 dei 13 ovuli che le erano stati prelevati per la fecondazione in vitro». Gli embrioni di Giusi e del futuro Enzo sono stati fecondati lo stesso giorno, sotto lo stesso tetto. Crescendo poi nelle pance delle loro mamme al suono delle voci dei loro papà. Né i genitori né i figli si conosceranno mai. Ma una cosa è certa: per tutti loro questo sarà un Natale speciale.
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