Secondo gli studi che prendono in considerazione l’influenza del parto sulla formazione del microbiota del bambino, la spiegazione potrebbe risiedere nella mancata esposizione del neonato, nato con cesareo, alla microflora vaginale materna.
Questo passaggio, apparentemente ininfluente, costituirebbe invece un input fondamentale perché il bambino possa sviluppare un sistema immunitario sano ed equilibrato.
La diversa composizione della flora microbica dei bambini nati con cesareo, rispetto a quella dei nati con parto vaginale, sembrerebbe supportare questa tesi. Si osserva infatti una maggiore incidenza di disturbi, come appunto asma, allergie e riniti , proprio in quei soggetti che non siano nati con parto naturale.
Gli studi di settore – in particolare la nuova attenzione rivolta a indagare su questo legame – aprono il panorama a interventi rivolti a ridurre il rischio di sviluppare allergie.
Lo scopo – come spiega il docente di Pediatria dell’Università di Bari, Vito Leonardo Miniello – è quello di migliorare il microbiota intestinale, modificandone la composizione e riportandola a equilibrio. La sperimentazione è orientata verso l’utilizzo di probiotici e altri “biomodulatori intestinali”, che integrino la flora microbica del bambino per normalizzarla, consentendogli così di sviluppare un sistema immunitario più efficiente.
I batteri presenti nell’intestino e la loro complessa e delicata composizione, quindi, rappresentano il nucleo di un sistema immunitario in salute e reattivo, assumendo un ruolo di primaria importanza nella prevenzione delle patologie allergiche.
Come già confermato da un altro studio del 2010, condotto dalla Korean Academy of Asthma, Allergy and Clinical Immunology e dalla Korean Academy of Pediatric Allergy and Respiratory Disease, un intervento preventivo dello sviluppo di patologie allergiche potrà rivelarsi utile già dai primi mesi di vita.
Fonti Bibliografiche
- Caesarean delivery and risk of atopy and allergic disesase: meta-analyses
- Relationship between mode of delivery in childbirth and prevalence of allergic diseases in Korean children
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