venerdì 3 febbraio 2017

Fecondazione assistita: tutte le novità della ricerca

Mutazioni genetiche
      Secondo Pellicer, ognuno di noi, in media, è portatore di 2-3 mutazioni genetiche che possono provocare malattie di vario tipo. L’1% dei bambini nasce affetto da una di queste patologie, che causano il 18% dei ricoveri ospedalieri pediatrici e il 20% delle morti infantili. I ricercatori spagnoli hanno analizzato quanto le mutazioni genetiche fossero comuni nella popolazione: l’84% dei soggetti analizzati sono risultati portatori di una mutazione, mentre il 16% è apparso negativo.
Diagnosi pre-impianto
      Per Pellicier, il metodo più efficace per ottimizzare i cicli di fecondazione assistita eseguiti dalle coppie con problemi di infertilità, ma anche di coppie infertili portatrici di malattie genetiche, è rappresentato dalla diagnosi pre-impianto: oggi si sta cercando di eseguire i test non più su materiale ottenuto tramite biopsia, bensì dal liquido di coltura dell’embrione.
Fecondazione eterologa
Fecondazione assistita: tutte le novità della ricerca      La ricerca nel campo della fecondazione assistita prosegue anche per le coppie che devono ricorrere alla fecondazione eterologa: la direzione che si sta intraprendendo è quella del ringiovanimento dell’ovaio, anche con l’utilizzo di cellule staminali del midollo osseo, che nelle donne in menopausa ha mostrato di riuscire a risvegliare follicoli dormienti. Test eseguiti su 10 donne hanno documentato un aumento del 60% nella risposta follicolare e di produzione di ovuli.
Esperimenti estremi
      In Giappone si sta tentando una tecnica più invasiva, che consiste nel provocare un trauma (attraverso incisione) all’ovaio, tramite laparoscopia, che stimola la vascolarizzazione e la produzione ovocitaria. Altra linea di ricerca consiste nella creazione di ovuli e spermatozoi da staminali, che nell’animale è già stato fatto con successo, a partire da cellule della pelle

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