Lo studio ha dimostrato che i bambini nati mediante tecniche di riproduzione artificiale si muovevano altrettanto bene di quelli naturalmente concepiti. Anche allargando le statistiche, quando questi bambini sono stati confrontati con i bambini concepiti naturalmente, i ricercatori non hanno trovato una differenze significative. Il dibattito nella comunità scientifica, però, prosegue serrato. Studi precedenti hanno dimostrato che i neonati concepiti grazie a tecniche di riproduzione artificiale hanno più probabilità di sviluppare deficit dalla nascita o di essere sottopeso. Conseguenze che secondo alcuni non sono da ricollegarsi alla tecnica adoperata ma all’età avanzata delle madri con problemi di infertilità, allo stile di vita o ad altri fattori genetici. In questi casi il rischio c’è, secondo gli esperti, ed è quello che il bambino sottopeso nato da fecondazione in vitro sia più esposto all’eventualità di una paralisi cerebrale. Circa l`un per cento dei bambini nati nei paesi sviluppati sono concepiti con l`impiego di tecniche di fecondazione in vitro. Anche se sottostimati, gli stessi numeri si confermano anche nel nostro Paese dove, secondo l’ultimo rilevamento Cedap (relativo ai certificati dei parti) nel 2005 su 504 mila nati poco più di 4500 erano “figli” della fecondazione assistita.
Fonte http://salute24.ilsole24ore.com/articles/522
Nessun commento:
Posta un commento