Gli studi dimostrano che il trauma rappresenta un importante fattore di rischio per l’instaurarsi di una sana relazione genitori-bambino e i suoi effetti dannosi possono avere ripercussioni anche a lungo termine. In molti casi, l’effetto del trauma legato alla diagnosi ha un impatto sulla vita del bambino più significativo della condizione fisica stessa.
Alcuni mamme e papà, ad esempio, non riescono a guardare le foto del loro bambino appena nato, continuano a rivivere l’angoscia anche se il problema è superato e vivono il loro figlio come fragile, malato e delicato, limitandone la possibilità di esplorazione del mondo, l’autonomia e l’autostima.
È importante intervenire il prima possibile per dare alle future mamme e ai futuri papà la possibilità di attivare le risorse necessarie per accogliere il piccolino e le sue necessità. Non è vero che il tempo aggiusterà le cose: in molti casi, infatti, il tempo rimane “congelato” e con esso l’ansia, il malessere, la depressione.
In questi casi, l’ipnosi Ericksoniana rappresenta uno strumento molto utile ed efficace perché priva di effetti collaterali e facilmente integrabile con i percorsi di cura. Innanzitutto facilita la risoluzione dei traumi e favorisce il ristabilirsi di un buon equilibrio emotivo, prerequisito indispensabile per affrontare con lucidità e forza le sfide più impegnative.
Inoltre, consente di lavorare in modo delicato con i vissuti sia personali, sia di coppia in modo che entrambi i genitori possano partecipare attivamente all’accoglimento del nuovo nato.
Interventi pensati su questi principi permettono di rinsaldare il legame di coppia e porre le basi per un nucleo familiare sereno. Infine, potenzia e rende disponibili le risorse emotive e relazionali che possono contribuire a trasformare le difficoltà (piccole e grandi) dei bambini in possibili punti di forza e resilienza (la capacità di far fronte alle sfide della vita).
L’ipnosi è uno stato naturale che emerge spontaneamente più volte al giorno e che permette di recuperare energie, rielaborare le esperienze vissute, entrare a contatto con le proprie fantasie, desideri e potenzialità. Chi studia e pratica l’ipnosi apprende ad accedere a questo stato ogniqualvolta lo desidera
Fonti
Barabasz, A., & Barabasz, M. (2013). Hypnosis for PTSD: Evidence based placebo controlled studies. Journal of Trauma and Treatment, 2167-1222.
Fowler, J. C., Allen, J. G., Oldham, J. M., & Frueh, B. C. (2013). Exposure to interpersonal trauma, attachment insecurity, and depression severity. Journal of affective disorders, 149(1), 313-318.
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