La diagnosi di infertilità comporta due soluzioni al
problema: la tecnica di maternità surrogata e l’adozione. Però la maggior parte
delle coppie sceglie proprio la maternità surrogata nonostante sembri che nella
società tale tecnica non abbia acquistato molta fiducia. Allora perché le persone che non riescono a
concepire e portare avanti una gravidanza in modo naturale si rivolgono
all’intermediario, una madre surrogata, e non adottano i bambini
dall’orfanotrofio.
“Io e mio marito siamo sposati già da 9 anni. E ci
conosciamo da molto di piu’, già da 20 anni. Abbiamo una bellissima famiglia,
facciamo tutto insieme ed è già da tempo che pensiamo di fare un figlio. Quando
8 anni fa decidemmo di provare con il concepimento, io e mio marito facemmo
tutti gli accertamenti e preparazioni necessari. Quando rimasi incinta per la
prima volta eravamo al settimo cielo di felicità! Ricordo che allora, in onore
di tal avvenimento, mio marito mi regalò una meravigliosa crociera in Europa.
Probabilmente quel periodo fu il piu’ bello e il piu’ felice della nostra vita.
Ahimè non durò a lungo... mi venne un’emorragia e con il pronto soccorso mi
portarono all’ospedale; infine non fu possibile salvare il feto. Questa fu una
gravidanza extrauterina in seguito a cui i dottori furono costretti ad
asportarmi una tuba di Falloppio.
Feci una terapia
farmacologica e i medici mi dissero che le probabilità di avere una gravidanza
con una sola tuba erano significativamente piu’ basse ma comunque era possibile
averla. Raccogliemmo tutta la nostra forza della volontà e tutta la fiducia e
iniziammo a pianificare un’altra gravidanza. Due anni dopo il test dimostrò di
nuovo due linee. Certo che eravamo contentissimi ma molto riguardosi. Tutto il
tempo fu sotto l’attento controllo del mio medico di fiducia, feci tutte le
analisi e eseguii tutti gli accertamenti necessari. Eravamo molto fiduciosi
riguardo l’esito positivo di quella gravidanza. Però, come si suol dire, l’uomo
propone e Dio dispone. La mia seconda gravidanza finì altrettanto male: in
seguito ad un intervento necessario persi il bambino e mi asportarono la
seconda tuba di Falloppio. Così divenni infertile. La sentenza dei medici era
rigida: dopo gli interventi subiti non avrei mai potuto concepire
autonomamente.
Dopo un lungo periodo di ripresa io e mio marito ce la
facemmo a superare l’orrore del successo e il nostro desiderio di avere un
figlio divenne ancora piu’ forte! Quindi ci metemmo a cercare soluzioni. Il
primo pensiero fu adottare un bambino. Però lasciammo stare quasi subito dopo
aver scoperto tutti i procedimenti burocratici e le tempistiche... Per caso mio
marito trovò la pubblicità di una clinica di medicina riproduttiva che
proponeva i programmi di maternità surrogata. Una volta pesato tutto e trovato
tutte le informazioni decidemmo che quella era la nostra unica e ideale chance
di diventare finalmente genitori e dimenticare di tutte le nostre sfortune e
pianti.
La madre surrogata, questa bellissima donna, ci partorì
la nostra figlia così aspettata. La bambina è in ottima salute, carina e
somiglia tanto a suo padre! Tutte le formalità giuridiche e burocratiche, i
documenti e altro furono organizzati interamente dal personale della clinica
dove facemmo il programma. Tutto è legale, senza problemi e spese nascoste”.
Anche l’adozione è una soluzione valida dell’infertilità
anche se rispetto alla maternità surrogata ha meno punti forti. Le coppie
straniere adottano i bambini all’estero che hanno età diversa e spesso portano
gravi malattie o problemi di salute.
“Abbiamo sentito già la voce dei bambini nella nostra
famiglia. Abbiamo cresciuto un figlio e siamo contenti che lui sia diventato
una brava persona. Quando mio marito iniziò a parlarmi del secondo figlio non
ero piu’ in grado di partorire e non volevamo ricorrere ai metodi innovativi
della procreazione medicalmente assistita. Sarà che noi non siamo moderni, sarà
la società che impone i suoi modelli ma abbiamo rifiutato qualsiasi pensiero
della FIVET o della maternità surrogata. Abbiamo deciso di adottare. Qualche
volta siamo andati in orfanotrofio, abbiamo guardato i bambini giocare, ci
abbiamo parlato, ci siamo iniformati sugli aspetti giuridici e i passi da
seguire. Il processo di adozione è stato molto lungo e stancante. Solo due anni
dopo siamo riusciti a concludere tutte le pratiche burocratiche. Eravamo
stressati ed esausti fisicamente e moralmente. Però allo stesso tempo eravamo
felici perché nella nostra famiglia era arrivata una bella bambina che subitò
diventò amata e coccolata.
Le volevamo un
mondo di bene, la crescevamo come abbiamo cresciuto il nostro figlio figlio
nativo. Però la genetica rimane sempre. Negli orfanotrofi spesso si trovano i
figli dei genitori di malavita: alcolizzati, drogati e prostitute. Tali bambini
hanno la rispettiva eredità. È vero che tutti i bambini piccoli sono così
carini e coccolosi che ti viene la voglia di adottarli tutti. Però è anche vero
che tutti loro crescono e spesso prendono le carattteristiche dei loro genitori
biologici ossia delle persone che li hanno abbandonati. Inoltre, la maggior
parte degli orfani sono i bambini che hanno seri problemi con la salute oppure
i bambini diversamente abili. Non potete mai sapere da cosa viene la genetica
del ba,bino che volete adottare. Così succese anche nel nostro caso.
Dopo un po’ di tempo la bambina divenne malaticcia.
Allora ci rivolgemmo al dottore pediatra che eseguì una serie di accertamenti
medici e emise una diagnosi alla nostra figlia. La diagnosi diceva quanto
segue: sindrome alcolica fetale. È una deviazione dello sviluppo psicologico e
fisico del bambino il motivo di cui è la cosumazione dell’alcol da parte della
madre prima e durante la gravidanza. Certamente non abbiamo rifiutato questa
bambina e le dedichiamo tutto il nostro tempo, ne prendiamo cura e cerchiamo i
metodi per rendere la sua vita migliore. Però, probabilmente, questa storia
diventa un suggerimento o una sorta di acenno per le coppie che sono indecisi
fra la maternità surrogata e l’adozione. Bisogna prendere in considerazione una
serie di fattori e di difficoltà legati all’adozione. Indubbiamente anche la
maternità surrogata può non costituire la soluzione migliore. Ciònonostante i
programmi di PMA godono una maggiore popolarità fra le famiglie infertili
europee rispetto l’adozione. Ed è un fatto confermato dalla statistica
mondiale”.
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