L’infertilità dell’uomo è la prima causa del ricorso alla procreazione assistita. "A fronte di un crescente ricorso alle tecniche di procreazione assistita, l’infertilità di tipo maschile interessa circa una coppia ogni due", spiega Cesare Taccani, specialista in medicina della riproduzione del centro per fertilità ProCrea di Lugano, dove ogni anno si rivolgono più di mille coppie italiane.
I dati contenuti nella relazione sulla procreazione medico assistita, che il Ministro della Salute ha presentato in Parlamento, lo confermano: il fattore di infertilità di tipo maschile costituisce la prima causa di infertilità tra le coppie di pazienti con il 32,7%. Se a questo si aggiungono le coppie che soffrono di una infertilità mista, sia di tipo maschile che femminile, la relazione arriva ad affermare che "le coppie in cui è presente una patologia maschile ammontano al 50,7% del totale". Quindi, tra quanti si rivolgono ai centri di medicina della riproduzione, in una coppia su due il "problema" è rappresentato dall’uomo.
"Due i dati centrali: la sempre maggiore presenza di problemi sul fronte maschile e la necessità di fare un’azione di prevenzione a favore della salute riproduttiva nell’uomo", continua Taccani "Nella maggior parte dei casi parliamo di situazioni di infertilità dettate da un basso numero di spermatozoi sani o da problemi con la funzionalità spermatica tali da rendere difficile la fertilizzazione dell’ovocita in condizioni normali".
L’elevata incidenza dei problemi maschili però non deve eccessivamente preoccupare: in molti casi i problemi di infertilità possono essere curati o comunque superati dato che solamente nel 3% delle coppie infertili è necessario ricorrere alla fecondazione eterologa mediante donazione di spermatozoi.
La fertilità maschile, pur essendo più longeva rispetto a quella femminile, è però influenzata negativamente da fattori esterni e interni. "Infezioni trascurate, iperstrogenismo alimentare e ambientale e stress sono tra le principali cause che provocano infertilità nell’uomo" spiega Taccani "Occorre però tenere presente anche il fattore tempo: la fertilità di un venticinquenne infatti non è uguale a quella di un uomo di 50 anni. L’età media del partner maschile che si rivolge al nostro centro è ormai superiore ai 40 anni: anche gli uomini tendono a posticipare sempre più la decisione di diventare padri".
Fonte https://dilei.it/mamma/infertilita-problema-anche-maschile/5941/
I dati contenuti nella relazione sulla procreazione medico assistita, che il Ministro della Salute ha presentato in Parlamento, lo confermano: il fattore di infertilità di tipo maschile costituisce la prima causa di infertilità tra le coppie di pazienti con il 32,7%. Se a questo si aggiungono le coppie che soffrono di una infertilità mista, sia di tipo maschile che femminile, la relazione arriva ad affermare che "le coppie in cui è presente una patologia maschile ammontano al 50,7% del totale". Quindi, tra quanti si rivolgono ai centri di medicina della riproduzione, in una coppia su due il "problema" è rappresentato dall’uomo.
"Due i dati centrali: la sempre maggiore presenza di problemi sul fronte maschile e la necessità di fare un’azione di prevenzione a favore della salute riproduttiva nell’uomo", continua Taccani "Nella maggior parte dei casi parliamo di situazioni di infertilità dettate da un basso numero di spermatozoi sani o da problemi con la funzionalità spermatica tali da rendere difficile la fertilizzazione dell’ovocita in condizioni normali".
L’elevata incidenza dei problemi maschili però non deve eccessivamente preoccupare: in molti casi i problemi di infertilità possono essere curati o comunque superati dato che solamente nel 3% delle coppie infertili è necessario ricorrere alla fecondazione eterologa mediante donazione di spermatozoi.
La fertilità maschile, pur essendo più longeva rispetto a quella femminile, è però influenzata negativamente da fattori esterni e interni. "Infezioni trascurate, iperstrogenismo alimentare e ambientale e stress sono tra le principali cause che provocano infertilità nell’uomo" spiega Taccani "Occorre però tenere presente anche il fattore tempo: la fertilità di un venticinquenne infatti non è uguale a quella di un uomo di 50 anni. L’età media del partner maschile che si rivolge al nostro centro è ormai superiore ai 40 anni: anche gli uomini tendono a posticipare sempre più la decisione di diventare padri".
Fonte https://dilei.it/mamma/infertilita-problema-anche-maschile/5941/
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