È una malformazione della spina dorsale dovuto alla chiusura incompleta di una o più vertebre, che compromette anche il midollo spinale. È una patologia che si verifica durante lo sviluppo del feto: alle donne in gravidanza si consiglia di assumere acido folico per prevenirla (e sarebbe meglio iniziare addirittura tre mesi prima del concepimento), ma la carenza di questa vitamina non è l’unico fattore a scatenare la patologia: ci sono anche anomalie cromosomiche, difetti del metabolismo, ma anche fattori legati alla salute della madre come obesità, alcolismo o diabete. Ci sono diverse varianti di spina bifida: alcune sono incompatibili con la vita, altre portano a gravi disabilità e problemi neurologici. I due casi operati al Policlinico sono della variante mielomeningocele, una delle più gravi.
Ad oggi non esistono cure risolutive per chi ha la spina bifida, ma ci sono diversi trattamenti chirurgici per cercare di alleviare il problema: interventi indispensabili non solo per preservare le funzioni del midollo spinale, ma anche per ridurre i rischi di infezione (come le meningiti) a cui questi pazienti vanno incontro. Purtroppo, il successo di questi interventi dipende dalla gravità della patologia, dal danno subìto al midollo spinale e dal punto in cui la colonna vertebrale è danneggiata. Alcuni hanno applicato tecniche per operare la spina bifida direttamente nel grembo materno, ma aprendo l’utero ed esponendo il feto all’esterno, con tutti i rischi che questo può comportare.
Fonte http://www.clicmedicina.it/spina-bifida/
Ad oggi non esistono cure risolutive per chi ha la spina bifida, ma ci sono diversi trattamenti chirurgici per cercare di alleviare il problema: interventi indispensabili non solo per preservare le funzioni del midollo spinale, ma anche per ridurre i rischi di infezione (come le meningiti) a cui questi pazienti vanno incontro. Purtroppo, il successo di questi interventi dipende dalla gravità della patologia, dal danno subìto al midollo spinale e dal punto in cui la colonna vertebrale è danneggiata. Alcuni hanno applicato tecniche per operare la spina bifida direttamente nel grembo materno, ma aprendo l’utero ed esponendo il feto all’esterno, con tutti i rischi che questo può comportare.
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