domenica 20 ottobre 2019

Mangiare carne in gravidanza: è davvero insostituibile?

carne       Si può davvero fare a meno della carne in gravidanza? Può essere considerato un alimento insostituibile? Secondi i dati Eurispes del 2017, gli italiani si attestano il primato per numero di vegetariani e vegani in Europa, circa l’8% della popolazione.

       Nel 2015 l’Agenzia Nazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha inserito la carne rossa processata (salumi, carne in scatola) all’interno del gruppo dei cancerogeni certi, ovvero di tutte quelle sostanze il cui consumo è stato associato al rischio di insorgenza di cancro.

       La carne rossa in generale è stata aggiunta al gruppo delle sostanze probabilmente cancerogene. Ciò che invece non è stato definito dallo IARC è invece a quali dosi e a quali tempistiche possa essere associato il rischio di cancro.

La composizione nutrizionale della carne
       Dal punto di vista nutrizionale la carne è un’ottima fonte di proteine e di alcuni minerali essenziali – ferro, zinco, fosforo – e di vitamine, B6 e B12.

       La percentuale di grasso, ed in particolare di grassi saturi, è molto variabile invece a seconda del tipo di animale e del taglio scelto; è maggiore nella carne rossa, specialmente nei salumi, minore nella carne bianca. Tuttavia, oltre ai grassi saturi, principali responsabili dell’associazione carne- tumore, la carne in generale contiene anche alcuni grassi essenziali come l’acido arachidonico, appartenente alla classe degli omega-6, più abbondante nella frutta secca e nel pesce.

Diete vegetariane in gravidanza
       La Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) ha espresso nel 2018 l’opinione in merito alle diete vegetariane e vegane, prendendo in considerazione le diverse età fisiologiche (gravidanza, età evolutiva, adolescenza, anzianità).

       In merito alla gravidanza, particolare attenzione va posta alle donne che decidono di adottare una dieta vegetariana (latto-ovo-vegetariana, pesco-vegetariana, vegana). Se infatti la parziale esclusione dalla dieta degli alimenti di origine animale (carne, pesce) consente di ottenere quasi tutti i nutrienti necessari, la totale esclusione, nel caso delle diete vegane, risulta inadeguata per sostenere la salute della donna in questa fase della vita.

carne in gravidanza       Le diete vegetariane in gravidanza dovranno quindi essere rigorosamente controllate da un medico e/o da un nutrizionista, facendo attenzione all’importanza degli integratori e al consumo di alcuni alimenti. Tuttavia, non vi sono studi che dimostrino differenze significative in termini di peso alla nascita tra i figli di madri che seguono una dieta vegetariana e i figli di madri onnivore. I rischi associati ad una alimentazione vegetariana in gravidanza e allattamento riguardano la carenza di ferro, zinco, omega-3 e vitamina B12 nella madre, nutrienti essenziali per il corretto sviluppo del feto.

       Non è in nessun modo consigliabile invece adottare/mantenere una dieta vegana durante la gravidanza in quanto rischiosa, sia per la madre sia per il feto.

       Le linee guida della SINU per le donne in gestazione raccomandano un aumento dell’assunzione proteica (latticini magri, uova, cereali integrali, legumi), di ferro (vegetali a foglia, frutta secca e legumi), zinco (latticini, cereali integrali) e di B12, presente solamente negli alimenti di origine animale.

La Dieta Mediterranea
       Nella Dieta Mediterranea la carne rossa si trova in cima alla piramide alimentare; questo significa che il suo consumo dovrebbe essere limitato a una frequenza mensile – inferiore alle 3 volte al mese.

       Quale dovrebbe essere la porzione di consumo? 100 g sia per le carni “rosse” (bovina, ovina, suina, equina) sia per quelle “bianche” (petto di pollo e di tacchino, altri volatili e coniglio). Per le carni conservate (salumi insaccati e non insaccati) la porzione corrisponde a 50 g. Il consumo di quest’ultime in gravidanza dovrebbe essere limitato, se non evitato, a favore di altri alimenti, quali il pesce, i legumi e i cereali integrali, fonti rispettivamente di omega-3, ferro e zinco. Inoltre, alcune accortezze in cucina, come l’uso del limone come condimento favorirà l’assorbimento del ferro anche negli alimenti vegetali, dove è presente in una forma meno disponibile, aiutando a soddisfare i crescenti fabbisogni.

        Moderatamente consumata, la carne rappresenta pertanto una fonte di nutrienti essenziali alla quale non è consigliabile rinunciare in gravidanza. La sua totale esclusione, specialmente insieme ad altri alimenti di origine animale, potrebbe comportare alcuni rischi per la salute della madre e del bambino.


Fonti
Diete vegetariane: posizione SINU 2016
International Agency for Research on Cancer, (2015). IARC Monographs evaluate consumption of red meat and processed meat. press release, 240.

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