lunedì 28 ottobre 2019

Ho partorito mia nipote

      "Sono madre di tre figli Michelle, Daniel e Matthew. Ma nel dicembre 2017, quando Matthew e suo marito Elliot mi dissero che erano pronti a mettere su famiglia e che Lea, la sorella di Elliot, si era offerta di donare le sue uova per fare sì che ciò accadesse, mi resi conto che si trattava di un vero e proprio affare di famiglia. Non ci ho pensato due volte e ho detto loro: "Se state cercando qualcuno per porti avanti la gravidanza, io lo farei con tutto il cuore". Con queste parole Cecile Eledge, 61 anni, racconta su Marieclaire.com com'è nata l'idea di portare in grembo la propria nipote. "Mio figlio rise quando glielo proposi. Avevo 60 anni ed ero entrata in menopausa a 52. Mi disse ridendo. "Grazie, ma penso che manchino alcuni pezzi di cui abbiamo bisogno". Il dottore chiese se avevano già una candidata per portare avanti la gestazione e Matthew rispose sorridendo che sua madre continuava a offrirsi, aggiungendo che sapeva che la cosa era impossibile vista l'età. Il dottore non trovò la cosa affatto divertente e chiese subito se la donna avesse subìto un'isterectomia. Lui gli rispose di no e che era in ottima forma, sportiva e con abitudini alimentari sane. Il dottore chiese quindi di poterla visitare.
Midsection Of Mother Carrying Sleeping Daughter In Baby Carrier
      "Mi ci sono buttata a capofitto. L'unica cosa che mi faceva stare male è che mi ero offerta senza chiedere il parere di mio marito. Quando ho capito il mio errore, mi sono scusata perché ci sarebbe stato un grande cambiamento anche nella sua vita. Mi ha guardato e ha detto: «Ti vedo molto determinata nella tua scelta e sento che è la cosa da fare». Una volta che ho avuto il suo supporto, ho fissato l'appuntamento. Mi aspettavo che il dottore dicesse «È bello quello che vuole fare, ma non è possibile» invece mi disse che potenzialmente ero un'ottima candidata. Mi prescrisse vari esami tra i quali un pap test, delle analisi del sangue e un incontro con il cardiologo. Non mi piace lasciare le cose incompiute, inoltre sapevo che Matthew ed Elliot volevano una risposta il prima possibile, quindi programmai subito tutti gli appuntamenti. Ogni volta che ricevevo approvazioni io e mio marito ridevamo. Non potevamo credere che ogni medico ci ripetesse che non c'era motivo per cui non potessi portare a termine una gravidanza. Ho iniziato a pensare: «Oh mio Dio, forse posso farlo davvero». Mi sono fidata dei dottori; erano cauti, ma anche positivi sul fatto che potesse funzionare.

Fonte https://www.marieclaire.com/it/bellezza/viso-corpo/a29604670/fecondazione-assistita-come-funziona/

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