Monitorare i livelli di ferro nel sangue durante la gravidanza è fondamentale per garantire la salute di mamma e nascituro, evidenziando prontamente carenze o valori superiori al normale, in modo tale da promuovere rimedi efficaci. Se la tendenza all’anemia è abbastanza comune nel corso della gestazione, soprattutto con l’aumento del volume del sangue e il conseguente diluirsi di questo elemento, il ferro alto è una condizione più rara che tuttavia deve essere affrontata tempestivamente.
La concentrazione del ferro nel sangue (sideremia) deve essere tenuta sotto controllo anche valutando i valori della trasferritina e della ferritina, che segnala i veri e propri depositi dell’organismo. I parametri di riferimento variano in base al sesso, all’età, all’utilizzo di specifici farmaci e a condizioni particolari come il ciclo mestruale e la gravidanza che vede un aumento del fabbisogno giornaliero. Qualora dalle analisi del sangue effettuate mensilmente dalle donne incinta dovesse emergere una sensibile variazione dei valori inerenti la sideremia, la richiesta di un consulto medico diventa indispensabile.
A causare un aumento dei livelli di ferro nel sangue durante la gestazione può essere anche l’assunzione di integratori a base di acido folico, la vitamina B9 che agisce positivamente per limitare il rischio di sviluppare malattie neurologiche da parte del feto, come la spina bifida: si tratta di un elemento utile ma se assunto in dosi elevate può condurre a un incremento dei valori di ferro.
Ferro alto nel sangue: cosa mangiare
Dietro questa anomalia possono celarsi anche alcune patologie come l’emocromatosi ereditaria, un vero e proprio difetto genetico, ma anche malattie come l’anemia aplastica che vede un insufficiente utilizzo di ferro da parte dl midollo, o anche come l’anemia megaloblastica e l’anemia emolitica.
Conseguenze
La sideremia alta in gravidanza deve essere tenuta strettamente sotto controllo e potrebbe richiedere l’intervento di un ematologo per verificare le cause dei valori fuori norma. Il primo aspetto da valutare è sempre l’assunzione di eventuali integratori di ferro o acido folico, così come il controllo dell’alimentazione per verificare la presenza di un quantitativo eccessivo i cibi ricchi di ferro, oppure di elementi che ne agevolano lì assorbimento (come la vitamina C).
In ogni caso, le conseguenze possono essere di vario tipo, dall’irregolarità del battito cardiaco al comparire di stati depressivi e ansia, come altri disturbi del sistema nervoso. Anche la tiroide e la pelle possono risentirne. Tra i maggiori rischi compare lo sviluppo del diabete.
Fonte https://www.greenstyle.it/ferro-alto-gravidanza-cosa-comporta-227029.html
La concentrazione del ferro nel sangue (sideremia) deve essere tenuta sotto controllo anche valutando i valori della trasferritina e della ferritina, che segnala i veri e propri depositi dell’organismo. I parametri di riferimento variano in base al sesso, all’età, all’utilizzo di specifici farmaci e a condizioni particolari come il ciclo mestruale e la gravidanza che vede un aumento del fabbisogno giornaliero. Qualora dalle analisi del sangue effettuate mensilmente dalle donne incinta dovesse emergere una sensibile variazione dei valori inerenti la sideremia, la richiesta di un consulto medico diventa indispensabile.
A causare un aumento dei livelli di ferro nel sangue durante la gestazione può essere anche l’assunzione di integratori a base di acido folico, la vitamina B9 che agisce positivamente per limitare il rischio di sviluppare malattie neurologiche da parte del feto, come la spina bifida: si tratta di un elemento utile ma se assunto in dosi elevate può condurre a un incremento dei valori di ferro.
Ferro alto nel sangue: cosa mangiare
Dietro questa anomalia possono celarsi anche alcune patologie come l’emocromatosi ereditaria, un vero e proprio difetto genetico, ma anche malattie come l’anemia aplastica che vede un insufficiente utilizzo di ferro da parte dl midollo, o anche come l’anemia megaloblastica e l’anemia emolitica.
Conseguenze
La sideremia alta in gravidanza deve essere tenuta strettamente sotto controllo e potrebbe richiedere l’intervento di un ematologo per verificare le cause dei valori fuori norma. Il primo aspetto da valutare è sempre l’assunzione di eventuali integratori di ferro o acido folico, così come il controllo dell’alimentazione per verificare la presenza di un quantitativo eccessivo i cibi ricchi di ferro, oppure di elementi che ne agevolano lì assorbimento (come la vitamina C).
In ogni caso, le conseguenze possono essere di vario tipo, dall’irregolarità del battito cardiaco al comparire di stati depressivi e ansia, come altri disturbi del sistema nervoso. Anche la tiroide e la pelle possono risentirne. Tra i maggiori rischi compare lo sviluppo del diabete.
Fonte https://www.greenstyle.it/ferro-alto-gravidanza-cosa-comporta-227029.html
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