sabato 22 giugno 2019

MUTAZIONE GENETICA CHE INFLUENZA L’ALLATTAMENTO

zinco e allattamento       Secondo i dati pubblicati da uno studio scientifico, la considerazione che tutte le mamme possano allattare, può ritenersi non precisamente corretta, perché un numero limitatissimo di donne, affette da una particolare mutazione genetica, può incontrare alcune difficoltà.
       La mutazione in oggetto, potrebbe determinare o un’insufficiente produzione di latte, o una ridotta “qualità” del composto, al punto tale da rendere necessari approcci specifici.
       Ma nessun allarmismo, perché dobbiamo tenere in debita considerazioni i dati statistici, che relegano questa condizione a un novero veramente limitato di casi.
Invece dalla ricerca, vengono anche delle indicazioni molto interessanti sulla fisiologia dell’allattamento, in particolare sull’effetto positivo di alcuni oligoelementi, elementi caratteristici di una sana dieta.
Ma veniamo ai fatti scientifici.
Il gruppo di ricerca che opera presso il Penn State College of Medicine, ha individuato una specifica – nonché rara – mutazione genetica, responsabile del disequilibrio nella produzione di latte.
       I dati, pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Biological Chemistry, dimostrano che la mutazione interessa la proteina ZnT2, la quale produrrebbe un’anomalia nella fisiologica crescita delle ghiandole mammarie e determinerebbe una ridotta produzione di latte.
       Inoltre, anche se in alcuni casi, il latte materno verrebbe comunque prodotto e secreto, la mutazione della proteina ZnT2 influisce anche sulla sua composizione, privandolo di alcuni nutrienti, in particolare grassi e zinco.
       La relazione tra la mutazione della proteina e la produzione di latte materno, è stata individuata tramite lo studio del ruolo dello zinco.

       In condizioni fisiologiche, la proteina ZnT2 trasporta lo zinco in appositi organelli all’interno della cellula, i quali lo rendono disponibile nella composizione del latte materno.
       Nel caso in cui fosse invece presente la mutazione, lo zinco non si veicola all’interno degli organelli, accumulandosi nel citoplasma della cellula.

       Lo zinco pare quindi, essere l’elemento chiave, tanto per lo sviluppo delle ghiandole mammarie, quanto per la qualità del latte prodotto.
       Infatti, in caso di  mancato apporto agli organelli cellulari, il latte prodotto sarebbe scarso in quantità e diverso in qualità, ovvero privo di importanti nutrienti quali lattosio, grassi, beta-caseina e, appunto, zinco.
        Ma come dicevamo, le mamme non hanno motivo di allarmarsi rispetto a questa mutazione genetica: per la stragrande maggioranza il latte arriverà e tutti sappiamo, al mondo, non esiste niente di meglio.
       Il lato positivo, è ritenere come siano i normali elementi della dieta salutare, a rendere possibile l’attivazione di questa straordinaria fonte di alimentazione per la nostra specie.
       Al bando i timori e le integrazioni con tisane o medicinali, per allattare occorre il sostegno della puerpera e l’adesione di salutari stili di vita.

Fonte
Mutation in zinc transport protein may inhibit successful breastfeeding

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