Che lo stile di vita della madre prima del concepimento e durante la gestazione incida direttamente sullo stato di salute del bambino è un dato ormai assodato.
Ma quale ruolo ha lo stile di vita dei padri prima del concepimento sul benessere del nascituro?
La risposta sembra provenire da uno studio condotto dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che evidenzia una stretta relazione tra alcune cattive abitudini dei padri e le probabilità che il bambino vada incontro a certe tipologie di disturbi.
La ricerca, condotta su un campione di mille uomini, prende in considerazione fattori come obesità, tabagismo, propensione a fare uso di alcol e abituale esposizione a sostanze tossiche: abitudini che possono modificare il DNA del padre e – attraverso questo – quello del feto.
Dai dati raccolti, ottenuti attraverso questionari online di autovalutazione, risulta che i futuri padri hanno scarsa consapevolezza dell’importanza che il proprio stile di vita riveste per la salute del bambino.
La percentuale di futuri padri colpita da problemi di obesità sfiora, per esempio, il 45% degli intervistati, mentre i fumatori sono ben il 34% del campione: percentuale allarmante, se si considera che il tabagismo del padre prima del concepimento aumenta la probabilità che il feto incorra in malformazioni del ano-rettali, delle vie urinarie o del sistema cardiocircolatorio.
Le abitudini del 22% dei papà, inoltre, comprendono la sistematica esposizione ad agenti tossici, spesso legati a esigenze lavorative.
Pesticidi, ma anche solventi e gas di scarico, sono responsabili di un considerevole aumento del rischio che il bambino vada incontro a forme tumorali o malformazioni congenite di vario tipo.
Alcune professioni, anche apparentemente insospettabili – come gli impieghi nel settore agricolo o in lavanderie a secco – costringerebbero infatti il genitore alla sistematica esposizione a sostanze che costituiscono un serio rischio per la salute dello stesso padre e del bambino.
Da tenere sotto controllo, infine, anche alcuni farmaci di larga diffusione, responsabili di influire sulla fertilità ma anche di aumentare del 50% il rischio di malformazioni e complicazioni durante la gestazione: il campanello d’allarme suona per psicofarmaci, medicinali per i disturbi gastrici o semplici antinfiammatori, quando l’assunzione sia abituale.
Come spiegano gli stessi coordinatori della ricerca, quindi, è importante che non sia solo la madre a curare il proprio stile di vita prima del concepimento.
È importante che i futuri padri assumano consapevolezza riguardo il proprio ruolo verso il benessere del bambino, e a tale scopo può essere utile promuovere un intenso lavoro di sensibilizzazione.
La salute del nascituro, infatti, passa solamente attraverso l’attenzione verso il proprio stile di vita e la prevenzione attuata da entrambi i genitori.
Fonte
Gravidanza: comportamenti dei papà che possono condizionare la salute dei bambini
Indagine del Bambino Gesù: obesità, fumo ed esposizione a sostanze tossiche fattori di rischio trascurati dai futuri padri
Ma quale ruolo ha lo stile di vita dei padri prima del concepimento sul benessere del nascituro?
La risposta sembra provenire da uno studio condotto dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che evidenzia una stretta relazione tra alcune cattive abitudini dei padri e le probabilità che il bambino vada incontro a certe tipologie di disturbi.
La ricerca, condotta su un campione di mille uomini, prende in considerazione fattori come obesità, tabagismo, propensione a fare uso di alcol e abituale esposizione a sostanze tossiche: abitudini che possono modificare il DNA del padre e – attraverso questo – quello del feto.
Dai dati raccolti, ottenuti attraverso questionari online di autovalutazione, risulta che i futuri padri hanno scarsa consapevolezza dell’importanza che il proprio stile di vita riveste per la salute del bambino.
La percentuale di futuri padri colpita da problemi di obesità sfiora, per esempio, il 45% degli intervistati, mentre i fumatori sono ben il 34% del campione: percentuale allarmante, se si considera che il tabagismo del padre prima del concepimento aumenta la probabilità che il feto incorra in malformazioni del ano-rettali, delle vie urinarie o del sistema cardiocircolatorio.
Le abitudini del 22% dei papà, inoltre, comprendono la sistematica esposizione ad agenti tossici, spesso legati a esigenze lavorative.
Pesticidi, ma anche solventi e gas di scarico, sono responsabili di un considerevole aumento del rischio che il bambino vada incontro a forme tumorali o malformazioni congenite di vario tipo.
Alcune professioni, anche apparentemente insospettabili – come gli impieghi nel settore agricolo o in lavanderie a secco – costringerebbero infatti il genitore alla sistematica esposizione a sostanze che costituiscono un serio rischio per la salute dello stesso padre e del bambino.
Da tenere sotto controllo, infine, anche alcuni farmaci di larga diffusione, responsabili di influire sulla fertilità ma anche di aumentare del 50% il rischio di malformazioni e complicazioni durante la gestazione: il campanello d’allarme suona per psicofarmaci, medicinali per i disturbi gastrici o semplici antinfiammatori, quando l’assunzione sia abituale.
Come spiegano gli stessi coordinatori della ricerca, quindi, è importante che non sia solo la madre a curare il proprio stile di vita prima del concepimento.
È importante che i futuri padri assumano consapevolezza riguardo il proprio ruolo verso il benessere del bambino, e a tale scopo può essere utile promuovere un intenso lavoro di sensibilizzazione.
La salute del nascituro, infatti, passa solamente attraverso l’attenzione verso il proprio stile di vita e la prevenzione attuata da entrambi i genitori.
Fonte
Gravidanza: comportamenti dei papà che possono condizionare la salute dei bambini
Indagine del Bambino Gesù: obesità, fumo ed esposizione a sostanze tossiche fattori di rischio trascurati dai futuri padri
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