- problemi con l’utero: questa causa di aborto spontaneo può essere rappresentata dalle anomalie strutturali dell’utero e in particolare dal cosiddetto “utero setto”. Questa malformazione congenita della cavità uterina si caratterizza per la presenza di tessuto fibroso che divide la stessa in due parti. In questa ipotesi è possibile, comunque, una correzione chirurgica che può permettere di progettare più serenamente una gravidanza dopo un aborto spontaneo.
- malattie croniche: come disturbi della tiroide o la sindrome dell’ovaio policistico. Per quanto riguarda l’ovaio policistico, questo rappresenta l’alterazione endocrina più frequentemente collegata ad episodi di aborto spontaneo.
- alterazioni ematologiche caratterizzate da un’ipercoagulabilità: ossia, la maggiore coagulabilità del sangue materno può incidere su eventuali trombi a livello del distretto placentare.
- Inadeguato rilascio di progesterone: da parte del corpo luteo.
- Incontinenza cervicale: essa si verifica quando il collo dell’utero tende a dilatarsi molto precocemente rispetto al periodo previsto per il parto e, di conseguenza, può portare all’espulsione del feto e quindi ad un aborto spontaneo.
Fonte https://www.chedonna.it/2019/05/17/aborto-spontaneo-gravidanza/
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