martedì 4 giugno 2019

Gravidanza oltre termine: consigli utili per viverla al meglio!

      Cerchi consigli sulla gravidanza oltre termine? Sei capitata nel posto giusto! Se sei incinta, è già arrivata la data prevista per il parto, ma ancora non è successo nulla, non preoccuparti: può succedere e non c'è alcuna ragione di entrare nel panico.

      Si parla di gravidanza a termine quando ha una durata compresa tra le 38 e le 42 settimane: è il tempo di cui necessita il bambino per formarsi. La gravidanza oltre termine è quella che avviene dopo la 42a settimana. Se il travaglio non accenna ad avviarsi dopo la 41a settimana più 3-4 giorni, si procede allora con un parto indotto.

Gravidanza oltre termine: quali sono i rischi?
      Se ad alcune donne succede addirittura che il travaglio si avvii prima del termine stabilito, per altre può arrivare quella data senza che sia successo ancora niente. Qualche giorno di ritardo non crea particolari problemi e non bisogna essere allarmisti, ma è anche vero che - più si va avanti col tempo - più aumenta la possibilità di incorrere in complicazioni di vario genere, che potrebbero rendere necessaria l'induzione del parto.

      Il primo rischio è quello della senescenza della placenta che, dopo la quarantesima settimana di gravidanza, può ridurre la sua capacità di trasportare ossigeno al feto, con possibili coneguenze per il bambino. Anche il liquido amniotico tende a diminuire dopo quella data e il bebè, in uno spazio sempre più ristretto, potrebbe comprimere il cordone ombelicale con la conseguenza di ridurre l'apporto di sangue. La diminuzione di liquido amniotico potrebbe portare inoltre ad accumulare nei polmoni del bambino il meconio, rilascio intestinale generalmente espulso dal ricambio dei liquidi, con conseguente sofferenza per il feto.

      La stessa crescita continua del bambino, potrebbe poi rendere le sue spalle di dimensioni troppo grandi per il bacino materno, causando lesioni traumatiche nel momento della fuoriuscita. Anche la mamma è a rischio lesioni perineali, ed inoltre in buona parte dei casi sarà costretta a sottoporsi a un parto operativo, ricorrendo all'uso della vetosa o al cesareo. Lo stesso aumento dell'ansia che deriva dalla gravidanza oltre termine non fa di certo bene nè alla madre nè al feto!

      I rischi di mortalità infantile per un bambino che nasce con una gravidanza oltre termine, inoltre, sono 5 volte superiori a quelli di un bambino nato con gravidanza a termine (parliamo comunque di una media di 6 bambini su 3000 gravidanze)... Non agitarti, però: tutti questi problemi non scattano esattamente allo scoccare della 42a settimana! Aumentano via via che passa il tempo a partire da quella data.

Consigli utili: per prima cosa, datare la gravidanza oltre termine
      Il primo dei consigli su cosa fare in caso di gravidanza oltre termine è quello di assicurarsi con più precisione possibile della datazione della gravidanza stessa. Di solito si prende come riferimento la presunta data del concepimento, che avviene due settimane dopo le ultime mestruazioni, ed è la ragione per cui si considera come gravidanza oltre termine quella che va dai 280 giorni in poi.

      Per poterla però datare in modo corretto, occorre fare attenzione: il concepimento del bambino avviene nel corso dell'ovulazione, ossia attorno al quattordicesimo giorno del ciclo. Se il ciclo non è così regolare (come avviene nella maggior parte dei casi), la data del concepimento potrebbe essere spostata di qualche giorno prima o dopo.

      Questa è la ragione per cui è difficile calcolare con esattezza la data del parto: certo sapere quando si è avuto l'ultimo ciclo è importante, ma le indicazioni più precise si hanno solo sull'ecografia del primo trimestre, nella cosiddetta "ecografia di datazione", che si effettua tra la decima e la dodicesima settimana.

      Procedi con gli esami necessari per tenere tutto sotto controllo
Se il bambino tarda ad arrivare, sarà necessario tenerlo sotto controllo, al fine di prevenire tutti i rischi di sofferenza del feto che abbiamo elencato sopra. Ci sono alcuni esami, quindi, che sarà bene fare dalla 40a settimana di gravidanza in poi.

      Non si tratta di niente di allarmante: è solo un modo per poter controllare con una certa frequenza il benessere tuo e del tuo bambino, in modo anche da programmare una eventuale induzione al parto. Se non ci sono fattori di rischio individuati in precedenza e la gravidanza procede bene, tra la 38a e la 40a settimana si può procedere un con monitoraggio cardiotocografico, utile per controllare l'attività del cuore del bambino, e un'ecografia, per poter valutare i movimenti del feto (detti MAV) e l'AFI, ossia la quantità di liquido amniotico (che dev'essere compreso tra i 5 e i 20 centimetri).

      Se l'esito di entrambi questi esami non pone in evidenza alcun particolare problema, il medico ti darà appuntamento dopo 3-4 giorni per ripetere i controlli. Se la gravidanza oltre termine continua a protrarsi oltre la 42a settimana, sarà consigliato il ricovero per indurre il parto.

Ulteriori consigli per vivere al meglio la tua gravidanza oltre termine

      Il primo consiglio in caso di gravidanza oltre termine può sembrare banale, ma non lo è: non allarmarti! Mantenere la calma e l'ottimismo ti sarà di grande aiuto: il rilassamento è fondamentale per allontanare tutte le tensioni che irrigidiscono la zona della cervice impedendole la dilatazione! Non perdere quindi la positività: il corpo e la mente sono meno separati di quanto tu creda. Prova invece a parlare con il tuo bambino, a immaginare come sarà stringerlo tra le braccia... queste fantasie positive metteranno in circolo l'ossitocina, che aiuterà il travaglio!

      Non serve fare sforzo fisico: il vecchio rimedio della nonna di camminare avanti e dietro per partorire prima non serve a niente, se non a stancarti. Conserva invece le tue energie per quando sarà il momento e riposati il più possibile!

      Forse non ti sembrerà il momento, ma l'attività sessuale può esserti di aiuto: molte donne hanno paura di fare sesso quando sono incinte, ma quei movimenti ritmici cullano il bambino e mettono in circolo le endorfine, che al feto piacciono parecchio! Inoltre il sesso stimola la produzione dell'ossicitocina che, come abbiamo detto, aiuta le contrazioni.

       Esistono poi dei rimedi naturali, omeopatici, fitoterapici o legati all'aromaterapia e all'agopuntura a cui però è sempre bene ricorrere sotto controllo di persone competenti, evitando il fai-da-te. Tra i rimedi più antichi per indurre il parto in modo naturale c'è l'olio di ricino: assumerne un cucchiaino stimola il tratto digestivo, aiutando l'avvio del travaglio. Segui sempre i consigli del tuo medico di fiducia e non te ne pentirai!

Fonte https://www.alfemminile.com/gravidanza/gravidanza-oltre-termine-consigli-s4001464.html

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