domenica 16 giugno 2019

Stress e felicità: due stati d’animo che influiscono sullo sviluppo del feto

       Lo stress e la felicità, il negativo e il positivo, sono due stati d’animo opposti e forti allo stesso tempo che il feto, nel pancione, percepisce distintamente. Ma come reagiscono i bambini a questi sbalzi d’umore della mamma?
sviluppo del feto
       Per esempio, allo stress i bambini nel pancione reagiscono in modo diverso: alcuni si agitano, i movimenti sono nervosi, altri si fanno piccoli piccoli, portano gambe e braccia vicinissime al corpo. I nascituri soffrono insieme alla mamma quando lei sta male. Fa male anche solo a pensarlo ma, il bimbo nel pancione vive molto al presente. E così, se partecipa alla tristezza della mamma, torna presto sereno quando lo è la mamma. E anche brevi fasi di riconciliazione con il piccolo si riflettono in modo positivo sul suo animo.

       Il bimbo partecipa anche alle sensazioni positive della mamma: le endorfine e gli altri ormoni della felicità arrivano al piccolo non appena la mamma si rilassa, è contenta e felice. Ricercatori hanno misurato i flussi cerebrali dei nascituri quando la mamma immaginava una situazione particolarmente piacevole: ebbene, è risultato che le oscillazioni delle curve si facevano sempre più piccole e che quindi il bimbo era in grado di godere dei pensieri positivi della mamma. Non a caso in gravidanza, la sera e la notte quando la mamma è in una condizione di riposo, il bimbo scalpita con maggiore vigore, mentre, durante il giorno, quando la mamma è maggiormente attiva, oppure durante una passeggiata, il bimbo si rilassa poiché si sente cullato dal movimento del pancione.

        Bisogna ricordare che sentimenti ambivalenti o fasi difficili della vita della mamma non danneggiano lo stato d’animo del bambino. Solo se lo stress è altissimo e dura per molto tempo il bambino potrebbe risentirne. Il corpo femminile attiva dei meccanismi di difesa per proteggere il nascituro dallo stress: dal terzo al sesto mese di gravidanza nella placenta si sviluppa un determinato enzima che riesce a disattivare fino a un certo livello il cortisolo, il trasmettitore responsabile dello stress nel sangue, proteggendo così il piccolo. Questi meccanismi non sono sufficienti solo se lo stress è molto elevato e dura per molto tempo. In più, si è riscontrato che non esiste collegamento tra peso, circonferenza della testa, vitalità complessiva del neonato e lo stress della mamma in gravidanza.

Fonte https://www.chedonna.it/2019/06/13/gravidanza-stato-animo-mamma-influisce-feto/

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