domenica 3 novembre 2019

Paracetamolo in gravidanza: le possibili conseguenze

       Secondo una ricerca condotta dall'Università di Bristol (pubblicata su Paediatric and Perinatal Epidemiology), assumere paracetamolo in gravidanza potrebbe avere transitorie ripercussioni sul comportamento del nascituro nei primi anni di vita. I risultati evidenziano infatti una correlazione tra l'assunzione del farmaco da parte delle madri e alcuni sintomi di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività) riscontrati nei bambini, soprattutto nel periodo prescolare.

farmaci-gravidanza       DIFFUSO. Almeno la metà delle donne in gravidanza in Europa e Stati Uniti fa uso, anche solo occasionale, di paracetamolo, e una possibile correlazione con successivi disturbi da ADHD nei figli era già stata evidenziata da alcuni studi in Norvegia e Danimarca. La nuova ricerca vanta però una maggiore mole di dati raccolti sui bambini, che sono anche stati seguiti in modo più assiduo. L'analisi ha preso in esame più di dodicimila bambini partecipanti all'Avon Longitudinal Study of Parents and Children (ALSPAC), uno studio a lungo termine iniziato nel 1991-1992 che monitora la salute dei ragazzi durante la crescita.

       IRREQUIETI. Circa il 44% delle madri coinvolte ha dichiarato di aver assunto paracetamolo più di una volta tra la 18esima e la 32esima settimana di gravidanza. Dopo aver effettuato test sulla memoria, il QI, l'andamento prescolare, il temperamento e il comportamento dei loro figli, i ricercatori hanno rilevato una correlazione tra l'assunzione del farmaco e alcuni problemi comportamentali dei bambini, come iperattività e disturbi dell'attenzione - disturbi che, però, diminuivano con l'inizio della scuola primaria, fino a svanire con il raggiungimento dell'undicesimo anno di età. I maschi sono risultati più suscettibili dei possibili effetti comportamentali rispetto alle femmine.

       CAUTELA. «I risultati della nostra ricerca rafforzano l'idea che le donne dovrebbero fare attenzione ad assumere medicamenti durante la gravidanza, affidandosi a un parere medico quando necessario», afferma Jean Golding, epidemiologa e fondatrice dell'ALSPAC. L'esperta tiene inoltre a sottolineare l'importanza di effettuare altri test per escludere che si tratti di semplice casualità: «Non siamo stati in grado di dimostrare con certezza che assunzione di paracetamolo e disturbi comportamentali sono legati da un rapporto di causa-effetto; ci siamo limitati ad associare due risultati».

Fonte https://www.focus.it/scienza/salute/antidolorifici-paracetamolo-in-gravidanza

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